Ennesimo risultato deludente, ben 10 punti di distacco dalla vetta e tanti, troppi infortuni. Dopo neanche un intero girone il Milan si è già tirato fuori dalla corsa scudetto dopo essere stato anche eliminato nella fase a gironi di Champions League. L'ultima delusione, il 2-2 con la Salernitana arrivato peraltro nel finale dopo una partita soffertissima e mal giocata, ha fatto scattare l'allarme ai piani alti del club: Stefano Pioli e soprattutto il suo staff ora rischiano davvero.
La solitudine dell'allenatore rossonero, acuitasi dopo la scelta del club di salutare Paolo Maldini e Frederic Massara a inizio stagione, va aumentando di ora in ora. E, per la prima volta, Gerry Cardinale sta valutando davvero un cambio in corsa per salvare capre e cavoli. Anche perché la stagione è ancora lunga e ci sono comunque degli obiettivi minimi da perseguire. Le riflessioni sono molto serie e ben motivate, tra una classifica deficitaria e i ben 30 infortuni nei primi quattro mesi di stagione.
Pioli sarà regolarmente in panchina sabato 30 dicembre a San Siro per la sfida con il Sassuolo, ma la fiducia una volta incondizionata si è trasformata in una fiducia a tempo e se dovesse arrivare un risultato negativo contro una delle squadre più in difficoltà in questo campionato a quel punto salutarsi diventerebbe quasi inevitabile, alternative permettendo. Perché se Pioli resta in sella al Milan è certamente anche grazie all'assenza, almeno al momento, di alternative credibili: la soluzione interna con Abate non stuzzica e le ipotesi fuori mercato come Conte e Potter sono al momento utopistiche. Sentenze dunque rimandate comunque a dopo il Natale, che in casa del tecnico rossonero sarà certamente poco sereno...
Getty ImagesLa delusione di Stefano Pioli dopo Salernitana-Milan