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Il tramonto del biscotto

18 MAGGIO
CALCIO/SERIE A

Le prestazioni, e i risultati, di Crotone e Cagliari contro Benevento e Milan portano aria nuova nel calcio italiano: addio ai risultati "scritti" tra squadre senza più obiettivi da raggiungere e formazioni motivate. Tutti lottano fino all'ultimo, come nel calcio anglosassone.

GUIDO BAGATTA

Quante volta abbiamo scritto che il calcio (italiano) è lo sport del biscotto e che nelle partite dove una squadra non ha nulla da guadagnare, mentre l’altra deve vincere per un qualsiasi motivo, il risultato è scritto ben prima del calcio d’inizio? Tante, forse troppe, anche perché, diciamocelo onestamente, praticamente mai siamo poi  stati smentiti da quello che è successo in campo. Ed invece, da quest’anno, le cose sembrano cambiate e il sottolinearlo, viste le mie provenienze “anglossassoni “ (intendo di scuola sportiva) non può che farmi contento.

Quello che è accaduto domenica, con due squadre come Cagliari e Crotone che, per motivi differenti, potevano scendere in campo con i piedi sul bagnasciuga o, ancora peggio, portare sul terreno una formazione infarcita di giovani prospetti da mostrare in vetrina, potrebbe aver davvero cambiato il modo di fare calcio dalle nostre parti. Quindi, il 16 maggio 2021 andrebbe in archivio come una data “storica”, quella che ha cambiato, almeno in parte, uno sport da sempre legato a giochi di potere e di convenienza che, raccontiamocelo una volta per tutte, ne hanno spesso messo in gioco la credibilità. 

Per il Cagliari di Semplici sarebbe stata assolutamente inattaccabile una sconfitta, magari con un gol di scarto, contro un Milan con in mano il suo destino Champions e che, nelle ultime due uscite, aveva segnato ben 10 reti. In pochi avrebbero potuto dire che i sardi avevano mollato per, come si dice in inglese, “future consideration” che in uno sport di squadra, prima o poi, si presentano di sicuro per l’eventuale riscossione. Ed invece il Cagliari ha giocato una partita perfetta, cercando addirittura di vincerla, sorprendendo così un Milan che probabilmente si aspettava un po’ più di remissività in campo.

Tra l’altro, e questo rende da un lato l’impresa dei sardi ancora più “clamorosa” ed il match point mancato dal Milan decisamente più “inquietante”, con l’accesso alla Champions ed il relativo “premio” in arrivo dalla UEFA, sembrava che i rossoneri fossero già pronti a cedere alle richieste di Raiola, concedendo a Donnarumma il contratto di cui si parla  da almeno due anni. Adesso invece, se il Milan non vincesse a Bergamo, andrebbe molto probabilmente in Europa League, perdendo anche a zero (tre stagioni fa valeva 60 milioni!!!!) il suo portiere.

Se poi lo stesso Gigio finisse (come si vocifera) alla Juventus, capireste la beffa, che però, come ho detto poco sopra, si sarebbe eventualmente consumata sul campo e non attorno al tavolino di un bar. E sempre quelli che parlano di una Atalanta con i remi già in barca, nel caso vincesse la Coppa Italia (lasciando così campo libero al Milan…), dovrebbero “ispirarsi” a quanto si è visto anche a Benevento, dove il Crotone, mazziato e retrocesso, non ha mai pensato per un solo attimo di non lottare sino all’ultimo, come ha poi incredibilmente confermato il gol di Simy.

Serse Cosmi potrà anche andare indigesto a molti, ma quanto ad attributi da mettere in campo e da far tirar fuori ai suoi, non è secondo a nessuno. Il suo Crotone finirà in B con poche note positive, ma la partita con il Benevento rimarrà a suo modo nella storia di un calcio come quello italiano che, forse, una volta per tutte, sta cambiando mentalità. Alleluja.

Guido Bagatta
 

GUIDO BAGATTA
Cagliari

Getty ImagesLa festa dei giocatori del Cagliari dopo il pareggio contro il Milan

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