QUESTO SITO NON RAPPRESENTA UNA TESTATA GIORNALISTICA IN QUANTO VIENE AGGIORNATO SENZA ALCUNA PERIODICITA'

L'Europeo delle grandi e delle rivelazioni

30 GIUGNO
CALCIO/EURO 2020

Sono rimaste in otto a giocarsi Euro 2020 e mai come in questa occasione il tabellone è spaccato in due: quattro big del continente e quattro rivelazioni assolute.

GUIDO BAGATTA

Sono in arrivo i quarti di finale di un Europeo che ,contro ogni (mia) previsione diverte e fa divertire. Meglio così, anche pensando a cosa stavamo vivendo un anno fa, con improbabili partite di campionato e di coppa giocate male, da giocatori spremuti e stremati, davanti a tanti seggiolini vuoti.

Adesso sembra davvero di essere caduti su un altro pianeta anche se l’inspiegabile “variante delta” sta facendo di tutto per sparigliare le carte, con uno Wembley previsto con 80.000 spettatori per le “Final Four” e contemporaneamente uno stadio come quello di Glasgow dove, per Ucraina- Svezia, l’ingresso era contingentato ed il pubblico sulle tribune davvero pochino. 

Bah, siccome capire è impossibile, allora sarà meglio occuparci di calcio giocato, dando un occhiata al tabellone dei quarti che, per la prima volta ...“da sempre”, sembra davvero diviso in due sezioni, numericamente uguali. Da una parte quattro nazioni “classiche” come Italia, Inghilterra, Spagna e Belgio che, in un modo o nell’altro, sono sempre appartenute ad un calcio “superiore”, con  il Belgio che, magari, si è aggiunto più tardi al gruppo delle elette.

Dall’altra, per la prima volta nella storia di una grande competizione, abbiamo invece quattro vere e proprie outsiders, con Repubblica Ceca, Danimarca, Ucraina e Svizzera, tutte arrivate meritatamente ad un livello del tabellone che in pochi avrebbero potuto prevedere. Se, fino alla vittoria con la Francia, era la Svizzera la vera “underdog” del gruppo, adesso, dopo aver battuto la Svezia, direi che è l’Ucraina ad essersi guadagnata questo titolo.

La squadra di Shevcenko ha sì superato l’avversario sulla carta meno ostico di questi ottavi, ma se guardate la sua formazione capirete che essere arrivati tra le “magnifiche otto” significa davvero aver compiuto una piccola impresa. Sicuramente bravo l’ex attaccante del Milan anche come allenatore, ma il fatto di non aver in squadra nessuna star nel senso lato del termine alla fine lo ha aiutato, soprattutto dopo un esordio  decisamente poco felice. Shevchenko, da vera ed unica stella della squadra, ha saputo dare e dire le cose giuste ai suoi, ed i risultati si sono visti.

Consideriamo quindi l’Ucraina, ripescata e vincente, come la sorpresa dei quarti, ma poi, a stretto contatto, dobbiamo metterci per forza la Danimarca. Quello che è accaduto ad Eriksen alla fine è servito come un vero e proprio elastico per tutti i giocatori danesi che, dopo la seconda partita del girone, hanno davvero cambiato passo. Contro il Galles hanno passeggiato ed ora con la Repubblica Ceca si giocano un quarto davvero interessante.

Curioso che a fare la differenza potrebbero essere un giocatore attuale della Sampdoria, come il giovanissimo (classe 2000) Mikkel Damsgaard ed un ex blucerchiato come Schick, letteralmente rinato in questo Europeo ed autore di un gol da metà campo che rimarrà nella storia. Ho lasciato per ultima la Svizzera perché, riflettendo sulla sua partita con la Francia, forse, delle outsiders è quella più strutturata, anche se il quarto con la Spagna può sembrare proibitivo. Ma non fatevi ingannare dal fatto che la Svizzera accede per la prima volta ai quarti di un Mondiale o Europeo e neppure dal 3-0 subito dall’Italia nel girone.

La squadra di Petkovic (per me, almeno sino ad ora, miglior allenatore degli campionati, assieme a Mancini…) è forse quella che, ad oggi, ha gli attributi più “importanti” di tutte, al netto di una classe decisamente inferiore. Ma quando il gioco si fa duro, i primi possono contare molto più della seconda…..
 

GUIDO BAGATTA
Ucraina

Getty ImagesLa gioia del portiere Buscan e del ct dell\'Ucraina Shevchenko

NOTIZIE CORRELATE
GUIDO BAGATTA