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Caputo: "Gli Europei da casa? Non è stato facile. Sogno i Mondiali"

5 AGOSTO
CALCIO/EURO 2020

L'attaccante del Sassuolo ha parlato della mancata convocazione in Nazionale agli Europei poi vinti e del futuro, tra il neroverde e l'azzurro.

SPORT TODAY

Se c'è una cosa che Francesco Caputo continuerà a fare, quella è segnare: su questo ci sono pochi dubbi. La prossima sarà la terza stagione dell'attaccante classe '87 al Sassuolo: quella della ripartenza dopo gli Europei, competizione che avrebbe potuto vedere proprio Caputo protagonista.

E invece no: dopo essere stato a lungo un pilastro della Nazionale italiana, Roberto Mancini non lo ha convocato per Euro 2020, complici anche i problemi fisici che hanno caratterizzato l'ultima parte di stagione del giocatore.

"Non dirò bugie, ho pensato più di una volta che potevo essere lì: c’ero fino a marzo. Ci ho pensato ancora di più l’11 luglio, perché vincere un titolo europeo non mi capiterà più".

Intervistato da 'La Gazzetta dello Sport', Caputo ha ricostruito la mancata convocazione per gli Europei, parlando anche dell'impatto psicologico della vicenda:

"Non è stato facile assorbire questa cosa. Mi ero vaccinato con gli altri, vedevo uno spiraglio. Non so quale sia stato il pensiero di Mancini per non convocarmi".

Una riflessione che, comunque, non può in alcun modo cancellare o compromettere il rapporto tra Caputo e lo stesso Mancini:

"Al mister devo comunque dire grazie: la Nazionale me l’ha regalata lui. E' sempre stato il primo a crederci. Negli ultimi due mesi non ho potuto giocare abbastanza e questo ha pesato tanto. Però non smetto di sognare i Mondiali. Sarò più motivato e cattivo di prima, pure per riprendermi quel posto".

Grande gioia, comunque, quella di Caputo nel vedere i suoi compagni al Sassuolo alzare il trofeo. Ed è già partita la corsa alla maglia da titolare neroverde tra lui e Raspadori:

"Avere tre compagni del Sassuolo a Wembley mi ha fatto passare un po’ la delusione: era come se ci fosse anche un pezzo di me. Raspadori? Può crescere ancora tanto, ma a vent'anni ha già vinto gli Europei".

Tra Sassuolo e la prossima Serie A, con figure nuove, come quella di José Mourinho:

"De Zerbi è stato fondamentale per la mia crescita: per il Sassuolo è stato tosto digerire la sua scelta, ma questo è il calcio. Conosco poco Dionisi, ma è il solito Sassuolo. Mourinho alla Roma mi incuriosice. Scelta affascinante e coraggiosa, anche se sono sicuro che farà un grande campionato".

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