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Bravissimi e fortunati

12 LUGLIO
CALCIO/EURO 2020

Viaggio magico, riscatto per gli amici Mancini e Vialli.

GUIDO BAGATTA

Quante volte, nel corso della nostra vita, abbiamo detto o sentito dire che la fortuna arride soprattutto a chi se la merita. Certo, possono esserci anche i casi di un delinquente che vince un milione di euro al… Superenalotto, ma, ovviamente, noi stiamo parlando d’altro.

Il nostro soggetto principale è Roberto Mancini e con lui tutta la squadra che ha appena vinto i secondi campionati europei della nostra storia. Mancini, da giocatore, è stato un fenomeno che ha avuto la fortuna di trovarsi a fianco di Gianluca Vialli, costruendo con lui, una coppia di attaccanti che raramente si è rivista, ovunque voi andiate a cercarla. I due, insieme, hanno vinto meno di quanto avrebbero meritato, contrassegnando comunque il momento topico della Sampdoria, entrata nella storia per lo scudetto del 1991 e per una finale di coppa dei campioni persa proprio sul campo di Wembley, anche se lo stadio, ai tempi, era ancora quello storico e non quello odierno. Domenica, quando Donnarumma ha parato l’ultimo e decisivo rigore per il nostro campionato, sono sicuro che sia Mancini che Vialli, abbiano pensato, almeno per un momento a come erano andate le cose 29 anni prima e come, questa volta, il vento fosse girato dalla loro parte : bravi(ssimi) e fortunati, appunto.

D’altronde, il nostro europeo è stato appunto un po’ tutto così, una specie di flirt con la dea bendata che, unito all’immenso gruppo formato dagli azzurri, ha funzionato alla perfezione, almeno per il tabellone ad eliminazione diretta. Con Turchia, Svizzera e Galles, la nostra superiorità in campo, ha dato alla fortuna stessa tre turni di riposo precoce, permettendole di caricarsi ben bene per la seconda fase. E li, se ci fate caso, magari andandovi a rivedere le “immagini salienti” delle tre gare con Austria, Belgio e Spagna, la “signora” si è decisamente affiancata al nostro valore, e lo ha fatto, principalmente, in due modi differenti.

Con austriaci e belgi, soffiando su qualche pallone che stava dirigendosi in zone sbagliate, con la Spagna aiutandoci invece ad arrivare ai rigori, dopo una partita che avevamo, sino a quel punto, nettamente perso “ai punti”, usando un termine pugilistico. In finale, poi, abbiamo fatto praticamente tutto da soli, anche se c’è chi sostiene che ai rigori, sempre lei, serve eccome. Ed invece, questa volta, la differenza l’ha fatta “Gigione” da una parte e, volendoci un po’ accanire sugli sconfitti, Southgate dall’altra, scegliendo di mettere in campo, a pochi minuti dalla fine, Sancho e Rashford, due che dal dischetto avrebbero dovuto essere l’arma in più, perché freschi e concentrati, ed invece... con i loro errori hanno condannato l’Inghilterra.

Finisce così un mese che nessuno di noi si aspettava davvero di poter vivere, con questi europei che, almeno a poche ore dalla prima partita, la gente, con la testa ancora sui problemi che tutti conosciamo molto bene, quasi non si ricordava che ci sarebbero stati. Poi, magicamente, tutto è cambiato ed ora ci troviamo sulla vetta dell’Europa, con una squadra che può solo migliorare, in vista dei prossimi mondiali che, scrivetevelo bene un po’ dovunque, inizieranno fra poco meno di un anno e mezzo. Per l’occasione ci godremo gli azzurri in atmosfera natalizia, aspettandoci, magari, che ci arrivi un altro bel regalo, questa volta un po’ meno inatteso, ma sempre graditissimo.

GUIDO BAGATTA
italia, inghilterra

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