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Tutto inizia con il più grande scandalo sportivo della storia italiana. Calciopoli distrugge il calcio italiano, manda la Juve in Serie B, penalizza il Milan e assegna lo scudetto all'Inter. Da li, la nazionale guidata da Marcello Lippi arriva in Germania, terra di emigrati italiani che chiedevano a gran voce uan riscossa e un motivo d'orgoglio per tutte le umiliazioni e gli sfottò subiti ogni giorno dai teutonici.
Tra mille incertezze e con la stampa mondiale contro, pronti via e subito 2-0 al Ghana. Il primo gol del nostro Mondiale lo segna il Maestro Andrea Pirlo, il numero 21 sulle spalle e un piede tra i più educati di ogni epoca. Nel finale gioia per Vincenzo Iaquinta, bomber di provincia perfetta espressione del nostro calcio fino a quel momento.
Avvio in scoltezza, pensano tutti quando ci troviamo ad affrontare la debole nazionale statunitense. E invece quella gara ci riporta sulla terra, con l'autogol di Zaccardo e l'espulsione di De Rossi che costringono l'Italia ad uno scialbo 1-1 tra mille difficoltà.
La terza partita del girone si gioca all'Imtech Arena contro la Repubblica Ceca della "Furia" Pavel Nedved. Partita dura, fisica, con il Pallone d'oro 2003 che gioca quasi da solo e praticamente tiene in scaco tutta la retroguardia azzurra. Ad un certo punto, l'episodio che cambierà per sempre il nostro Mondiale: Nesta si fa male, abbandona il campoo ed entra Marco Materazzi, l'uomo che non ti aspetti. E' proprio Matrix a portare in vantaggio gli azzurri con un gran colpo di testa sugli sviluppi di un corner battuto da Totti. Nel finale, una delle azioni più iconiche di quella competizione: Pippo Inzaghi parte in campo aperto, Barone al suo fianco che gli chiama la palla a gran voce, consapevole che quella palla non la vedrà mai neanche col binocolo. Super Pippo salta il portiere e timbra il 2-0. Siamo agli ottavi.
In tutto ciò ecco un'altra mazzata per i componenti del gruppo azzurro: Gianluca Pessotto, dirigente Juventino, tenta il suicidio butttandosi da un palazzo a seguito della distruzione della sua società. Molti giocatori, tra cui Cannavaro e Buffon, abbandonano il ritiro per andare al suo capezzale, dal quale poi si rimetterà senza conseguenza.
Questo episodio, assieme all'immensa esperienza di Marcello Lippi, cementa ancora di più il gruppo.
Agli ottavi ecco l'Australia dell'indimenticato Bresciano, idolo dei tifosi palermitani per la sua esultanza caratteristica. Nel corso della partita Materazzi si fa buttare fuori, e la partita è bloccata fino a quando l'uomo della provvidenza, Fabio Grosso, non trova un rigore molto furbo. Dal dischetto Francesco Totti, arrivato al mondiale con gli occhi della tigre ed una gamba sola per via dell'infortunio di 4 mesi prima, non può sbagliare.
Molto più semplice è stata la partita dei quarti contro l'Ucraina, con la doppietta di Luca Toni e il gol stupendo di Gianluca Zambrotta che liquidano Sheva e compagni con fin troppa facilità.
Ma tutti aspettano le semifinali, quando gli azzurri se la vedono con i super favoriti padroni di casa della Germania. Occasioni da una parte e dall'altra in una sfida epica, che tuttavia finisce 0-0 dopo 90 minuti. I supplementari sono un'agoina, Lippi le prova tutte ma la gara non si sblocca. Podolski va vicinissimo al gol ma Gigi Buffon salva tutto. E poi succede: angolo di Del Piero, palla al Maestro numero 21, dentro per Grosso e....Gol. A due minuti dalla fine l'Italia è in vantaggio per 1-0, ma non è finita, perchè c'è ancora tempo per il riscatto azzurro di Alex Del Piero, che doppo gli incredibili errori di Euro 2000 si prende tutti gli interessi e firma il 2-0 che ci vale Berlino.
All'ultimo atto, la Francia. Campione del mondo 1998, vincitrice dell'Europeo del 2000 proprio contro di noi. Ma il destino è beffardo, e ha in serbo una tremenda delusione per Domenech. La partita parte subito in favore della Francia, con un calcio di rigore assegnato ai francesi per un fallo di Materazzi su Florent Malouda. Dal dischetto, Zidane si permette un cucchiaio, contro Buffon, in una finale di Coppa del Mondo. Grande fu la meraviglia per il gesto di Zizou, ma quel Mondiale apparteneva già all'Italia. Pareggio di Materazzi che vola in cielo e poi, a pochi minuti dai calci di rigore, testata di Zizou proprio ai danni di Matrix. Cartellino rosso e bruttissimo addio al calcio per il miglior francese di ogni epoca assieme a Platini.
I rigori sono l'espressione della perfezione: Pirlo, Materazzi, De Rossi, Del Piero e Fabio Grosso. Questi i nomi dei 5 rigoristi che ci hanno consegnato la Coppa del Mondo, ultima lezione della grande scuola italiana al mondo.
Getty ImagesItalia, Campionato del Mondo 2006