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Prova del nove per la Virtus Bologna

8 GIUGNO
BASKET

Le V Nere sono avanti 2-0 nella serie di finale scudetto con l'Olimpia Milano.

GUIDO BAGATTA

Ed ora, per la Virtus, arriva una gigantesca prova del nove. La squadra che infatti, vince praticamente sempre fuori (in totale, due sconfitte in tutto l’anno cestistico) ma in casa fa spesso molta più fatica del previsto, si troverà mercoledì a calare una specie di “quasi asso” per poi, eventualmente, due giorni dopo, portarsi a casa lo scudetto numero 16, magari con un cappotto che davvero nessuno avrebbe mai previsto. Ma, come dicevamo, c’è un bel punto di domanda che pende a mò di spada di Damocle, sulla testa delle V Nere ed è il rendimento casalingo di questa stagione. Alla Segafredo Arena, Bologna ha perso partite “impossibili” da lasciare li, per una squadra con un roster simile, come quelle con Cremona, Pesaro e Reggio Emilia, per non parlare poi del match decisivo con Kazan, per l’accesso alla finale di Eurocup, ma soprattutto alla tanto agognata Eurolega .

Ultimamente le cose, per i giocatori di Dijordiveic, tra le mura amiche, sono migliorate (visto che, in questi playoffs il record casalingo è di 3-0) ma se confrontate, ad esempio, le due gare che la Virtus ha vinto a Brindisi, con quella di Bologna che ha chiuso la serie, vi ritroverete di nuovo di fronte ad una squadra che, dalle parti della Fiera della dotta, fa ancora più fatica che altrove. Detto questo, le due partite che le V nere si sono portate a casa contro Milano, ci raccontano di una squadra cresciuta in maniera esponenziale nelle ultime settimane, soprattutto per quanto riguarda la coscienza di quelli che vengono dalla panchina, e non sto parlando, ovviamente né di Belinelli né di Teodosic (che può partire anche nei cinque). Pajola, Alibegovic, Hunter e Abass (lui, non in gara due) hanno raggiunto uno stato di coscienza cestistica davvero sorprendente. Il ventunenne play non solo è già il miglior difensore del nostro campionato, ma sta imparando anche a segnare, come abbiamo visto lunedì al Forum, dove ha messo una tripla pesantissima. Il figlio del “mitico” Teo, sta giocando la serie da lungo vero, anche se non lo è affatto, salvo poi mettere due tiri da tre dai due angoli che, alla fine sono quelli, che hanno spezzato in due l’AX, Hunter che da sempre fa il gregario di lusso, ha invece cominciato a capire che, per lui, possono esserci anche buoni palloni convertibili .

E se, a tutto questo, aggiungiamo che da questa rotazione oramai è completamente escluso uno come Josh Adams, arrivato sotto le due torri con parecchio clamore dopo le sua eccellente campagna spagnola, il tutto è ancora più impressionante. Insomma, Milano è stata presa alla sprovvista da molti fattori ma, dovendo sceglierne un paio di non scontati (come i 20 punti di media, in due partite di Teodosic) oltre alla profondità appena descritta, l’altro potrebbe sicuramente essere il modo in cui uno come Djordjevic, spesso sottovalutato come coach, solo perché ha allenato la Serbia dei grandi nomi, ha intrappolato un attacco come quello milanese, spentosi improvvisamente in praticamente ogni suo outlet. Questo 2 a 0, sarà anche (per adesso) figlio di un calo repentino di forma dei giocatori dell’AX, ma pensare che non ci sia anche molto “degli altri” sarebbe un atto di grandissima leggerezza.

GUIDO BAGATTA
Marco Belinelli

Getty ImagesMarco Belinelli

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