Milano alla prova... del dunque

Con Varese, l’Armani ha perso la quinta partita stagionale in campionato. Adesso Brindisi, la vera grande sorpresa di questa stagione, è a due punti, con un partita da recuperare, ma soprattutto con la sfida diretta in Puglia, domenica prossima. E se consideriamo che all’andata con Brindisi arrivò la prima sconfitta milanese in campionato, capirete che in casa AX, il futuro prossimo sia davvero impegnativo. Anche perché l’Happy Casa è la squadra più divertente e serena del nostro torneo, gioca un basket davvero bello da guardare ed è quindi uno dei peggiori clienti che poteva capitare alla Milano di questi tempi. Aggiungeteci anche che l’Olimpia arriverà a Brindisi dopo essersi giocata con l’Efes la posizione in griglia per gli incombenti playoffs di Eurolega e capirete quanto le prossime due settimane saranno davvero decisive per la geografia della nostra pallacanestro.

Senza fare drammi, sono in molti a chiedersi che cosa stia succedendo all’Armani che, dalla partita casalinga persa con il Barcellona (l’unica, della sua stagione, senza storia dalla palla a due al quarantesimo) non è mai più sembrata essere la squadra che nel periodo a cavallo di Capodanno stava crescendo, match dopo match. Nonostante abbia continuato a vincere in Europa quanto serviva per arrivare all’importante traguardo della post season, L’Ax si è come opacizzata, smarrendo anche un pezzo di quel killer instict che da sempre fa parte del DNA di Ettore Messina.

Credo che le sconfitte di Trento, Venezia e con Varese in campionato e quella con il Pana in Eurolega, diano manforte a questa “teoria” che rimane valida anche quando, giustamente, si tirano in ballo infortuni e rotazioni obbligate della squadra. Sicuramente la lunga assenza di Delaney (che dovrebbe essere quasi pronto a ritornare) ha modificato riposi ed assetti della squadra ben oltre quanto si potesse pensare, assenza che inizialmente è stata “supplita” dal salto di qualità di Punter e il cambio di marcia di Shields.

Poi però, con il passare del tempo, il problema è diventato evidente, con Punter che ha abbassato le sue percentuali al tiro (e visti i numeri, sembra onestamente umano) contestualmente ad un Rodriguez che invece non è riuscito a salire di colpi, magari prendendosi la squadra sottobraccio. Il motivo per cui lo spagnolo, come si è visto abbondantemente anche contro Varese, non sia più quello dello scorso anno e dell’autunno passato e difficile capirlo, anche perché, a differenza di altri suoi compagni, non ha avuto infortuni recenti (l’ultimo quello muscolare di fine novembre) da smaltire. Di sicuro l’Armani ha bisogno di ritrovarlo al più presto: le sue magie per gli altri e le sue triple impossibili da marcare, sono fondamentali per come questa squadra è stata costruita. Detto delle guardie, resta il problema dei pivot.

Di Hines tutti siamo innamorati, tanto è differente dal lungo classico di cui siamo abituati a raccontare e di come Messina lo fa giocare, anche da play. Ma da solo, non basta, se gli avversari di turno hanno uno che in mezzo ci sa stare eccome. Ovviamente il riferimento al nigeriano Egbunu di Varese non è assolutamente casuale. Questo significa che, rotazioni a parte, l’Armani deve recuperare la presenza di Kaleb Tarczewski, che, chiunque esca come avversario negli ottavi di Eurolega, finirà con l’essere fondamentale.

In 20 giorni, Milano giocherà con Brindisi e Bologna in campionato, con l’Efes in Eurolega, ma soprattutto almeno 3 partite di playoffs in Europa per poi buttarsi nella post season italiana.

Dire che per l’AX, la stagione 2021, stia arrivando al dunque, mi sembra davvero superfluo, ma per tutti, da chi gioca a chi guarda (come noi) sono proprio questi i momenti dove la bellezza del basket è davvero inarrivabile.

Getty ImagesMessina Olimpia