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Milan, il rifiuto di Dan Peterson: "Nessun rimpianto, venne Sacchi e feci il Grande Slam"

27 FEBBRAIO
BASKET

L'ex coach di basket venne contattato dal club rossonero nel 1987 per sostituire Liedholm

SPORT TODAY

Recentemente, Adriano Galliani ha raccontato un aneddoto sul Milan del 1987: "Ritenevamo il coach Dan Peterson un innovatore e un uomo di grande talento. Tanto gli sport sono uguali a livello di motivazioni e pensavamo che potesse imparare certi dettami. Il coach ci ha detto di no e abbiamo preso Sacchi. Ci è andata bene comunque".

Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Dan Peterson ha voluto raccontare nei dettagli cosa è accaduto 34 anni fa: "Era il16 marzo 1987. Un lunedì. Allenavo l’Olimpia dal 1978 e prima ero stato cinque stagioni alla Virtus. Oltre al basket da qualche tempo ero diventato telecronista per Canale 5 per la Nba. Quel lunedì dovevo condurre gli “Oscar dello Sport” al Teatro Manzoni. Avrei premiato Pelé, Maradona e d Edwin Moses, mi ero preparato all’incontro coi titani. Ciò che non mi aspettavo erano le parole che in una pausa ascoltai da Adriano Galliani e Bruno Bogarelli, l’a.d. del Milan e il responsabile di Sport e News di Canale 5. "Dan, sarebbe disponibile ad allenare il Milan?"".

Un complimento particolare: "Naturalmente mi stavano riportando il pensiero del presidente Silvio Berlusconi, alla ricerca di un allenatore per il dopo Liedholm. Evidentemente non doveva essere per forza un allenatore di calcio. Venni a sapere più avanti che quando Berlusconi s’informò sull’opportunità di nominarmi allenatore, Bogarelli gli rispose: "Dottore, Peterson potrebbe dirigere un night". Voglio precisare che parlò di night non per fatti realmente accaduti… Intendeva: il coach saprebbe dirigere in qualsiasi contesto".

L'indecisione per Peterson è stata inevitabile: "Di un simile salto, cioè di un tecnico professionista passato da uno sport all’altro, non avevo mai sentito parlare. Che sapessi io, solo il mitico Vince Lombardi, il più grande allenatore della Nfl, c’era riuscito, ma solo in parte: prima di fare la storia del football, agli esordi aveva allenato una squadra di basket alla Fordham University di New York, nel Bronx. Mi avevano spiazzato, con quella proposta. Ma fui chiaro: "Non posso darvi una risposta adesso"".

Alla fine, nessun rimpianto: "Presi tempo: "Fare una cosa così sarebbe come distruggere la mia amata squadra, la Tracer. Se poteste aspettare la fine dei playoff sono certo che potremmo fare tutto". Non potevo sabotare così il mio club, ma al Milan non avevano tutto quel tempo. Come sappiamo fecero bingo ingaggiando Arrigo Sacchi, coach genio-innovatore. Mai avuto rammarico per come andarono le cose anche perché con la Tracer conquistammo scudetto, Coppa Campioni e Coppa Italia. Il Grande Slam".

Dan Peterson

Getty ImagesDan Peterson

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