QUESTO SITO NON RAPPRESENTA UNA TESTATA GIORNALISTICA IN QUANTO VIENE AGGIORNATO SENZA ALCUNA PERIODICITA'

NBA Draft 2022: i prospetti più attesi

23 MAGGIO
SPORT USA

Giovedì 23 giugno, al Barclays Center di Brooklyn, si terrà la 76a edizione del Draft NBA, serata nella quale le franchigie che fanno parte della National Basketball Association selezioneranno i migliori 60 prospetti tra coloro che si sono resi eleggibili per una chiamata all’edizione del Draft 2022. Sport Today vi presenta i giovani più interessanti in vetrina quest’anno.

SPORT TODAY

Jabari Smith, Chet Holmgren e il ‘nostro’ Paolo Banchero. Queste dovrebbero essere - con ogni probabilità ma non necessariamente in quest’ordine - le prime tre scelte assolute al Draft NBA 2022, che si terrà tra un mese esatto, il prossimo 23 giugno al Barclays Center di Brooklyn.

Approfondiremo prossimamente quali potranno essere gli scenari futuri delle papabili Top 3 picks, con Orlando Magic, Oklahoma City Thunder e Houston Rockets alla finestra. Tre ali forti con caratteristiche differenti sia a livello fisico che tecnico e con margini di crescita più o meno estesi, almeno su quella carta che poi spesso finisce per essere stracciata dalle sentenze del campo. Dato che nel mondo dello sport è anche bello provare a vedere oltre, a puntare il proprio penny su qualche cavallo che non parte coi favori del pronostico, in questo articolo vi proponiamo altri nomi da seguire con attenzione in vista delle 60 chiamate che il commissioner NBA Adam Silver farà per conto delle diverse franchigie NBA.

Ivey e Sharpe insidiano il podio?

Partiamo da Jaden Ivey, guardia in uscita da Purdue University dopo due anni di college. Forse il giocatore più elettrizzante dell’intera classe Draft. Vederlo attaccare dal palleggio in campo aperto è adrenalina pura: quando ha spazi per liberare i suoi istinti, si ha sempre la sensazione che qualcosa di speciale sia in procinto di accadere, complici le sue straordinarie doti atletiche per concludere sopra il ferro. Ci ricorda Ja Morant e non solo per la capigliatura, sebbene sia già più strutturato muscolarmente e dunque meno flessibile. Porta in campo energia e aggressività in stile Russell Westbrook nel suo prime, ma come il numero 0 ex Thunder anche Ivey deve avere come obiettivo quello di migliorare nel decision making, nella selezione di tiro e nelle conclusioni dalla medio-lunga distanza, che non predilige. Va disciplinato ancora un po’, ma senza dubbio è un giocatore che fa gola a molte squadre in cerca di sprint e punti sugli esterni. Potrebbero puntare su di lui già i Kings con la quarta scelta, o i Pistons con la quinta. In ogni caso, difficilmente scenderà sotto la Top 5. 

Shaedon Sharpe è un altro esterno decisamente intrigante, sebbene non abbia mai debuttato con la maglia dei Kentucky Wildcats. Ala piccola talentuosa e abile a far male sia palla in mano sia muovendosi come tagliante, Sharpe ha sensibilità nei polpastrelli per colpire col tiro da fuori ma anche mezzi atletici per concludere al ferro. Ha potenziale per diventare un giocatore d’élite, ma in tanti nutrono dubbi su di lui, non avendolo visto mai all’opera in contesti universitari di primissimo livello… Altri esterni che potrebbero finire nella lottery? Adrian Griffin da Duke, Johnny Davis da Wisconsin e Bennedict Mathurin da Arizona.

Duren e i big men

Il centro più allettante di questa classe Draft sembra essere invece Jalen Duren. Rim protector atletico e mobile, dotato di tempismo e basketball IQ non indifferente per l’età e il ruolo che ricopre. Buon passatore dal post alto, può colpire anche col jumper dalla media distanza, mentre può migliorare ancora tanto nei movimenti spalle a canestro. Può fare comodo a tante squadre, prototipo del lungo moderno che tanto piace oggi, sulla scia di Robert Williams dei Celtics.

Altri pivot che potrebbero essere scelti al primo giro? Walker Kessler da Auburn, Mark Williams da Duke e Christian Koloko da Arizona. Tutti e tre hanno una dimensione molto interna e difficilmente potranno estendere il loro range di pericolosità offensiva, ad eccezione di Kessler che già sta lavorando per migliorare il suo tiro da 3 punti. Tuttavia, per squadre in cerca di verticalità a protezione del proprio canestro, possono rappresentare opzioni valide. Williams il più pronto, ma anche più statico. Koloko è un diamante ancora grezzo tecnicamente, ma su cui molte franchigie potrebbero essere interessate a lavorare.

Il Draft delle ali forti

Questa classe Draft però presenta soprattutto ali forti versatili, dei 4 moderni capaci di fare tante cose preziose in campo. Difesa, tiro da 3 punti, energia a rimbalzo, capacità di tenere sui cambi difensivi… Quello che serve nella NBA di oggi. Keegan Murray e Jeremy Sochan, rispettivamente da Iowa e Baylor University. Quest’ultimo potrebbe diventare un role player di alto livello se mettesse in faretra un tiro da 3 punti convincente, perché a livello difensivo il suo impatto sarà già notevole anche al piano di sopra, tra i professionisti. Murray invece ha più soluzioni nel suo bagaglio tecnico: in attacco sa far male in tanti modi, spalle e fronte a canestro, ma anche spingendo la transizione da point forward. L'equazione versatilità massima = valore aggiunto rimane sempre un plus enorme agli occhi degli scout NBA, per cui non ci stupiremmo se il prodotto di Iowa finisse addirittura in Top 5.

Con caratteristiche diverse, ma in ala forte andrebbe seguito con attenzione anche Nikola Jovic, che molto probabilmente finirà tra la 20 e la 30. Il serbo ha talento da vendere per creare dal palleggio come una guardia pura, nonostante i 208 cm di altezza. È cresciuto in patria, nel Mega, società che nel recente passato ha lanciato il quasi omonimo Nikola Jokic e l’MVP delle Final Four di Eurolega (per due stagioni consecutive!) Vasilije Micic. Chi lo chiamerà potrà lavorare sull’ennesimo talento cristallino proveniente da Belgrado e dintorni. A occhio e croce, ci sentiamo di dire che non dovrebbe essere un brutto affare.

NBA, Draft Day, Paolo Banchero

Getty ImagesGetty Images

NOTIZIE CORRELATE