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Draft NBA: le tre migliori annate di sempre

22 GIUGNO
SPORT USA

In attesa di scoprire quante future stelle usciranno dall’imminente Draft 2022, Sport Today ricorda quali sono state le annate più ricche di talento nella storia di uno degli eventi più attesi dell’universo NBA.

SPORT TODAY

Il Draft NBA esiste dal 1947 e quindi da sempre, se si considera che la National Basketball Association venne istituita l’anno precedente.

Da 75 anni le diverse franchigie hanno dunque facoltà di scelta, ogni anno, sui giovani prospetti da portare in scuderia per provare ad aumentare le proprie chance di vittoria future.Non tutte le edizioni del Draft sono comparabili, tuttavia, per la qualità e la quantità di talento luccicante in vetrina. Ci sono annate che gli scout e i GM NBA ricordano poco volentieri, magari ridendo amaro, a posteriori, per qualche clamorosa svista… Mentre altre annate - in particolare quelle di cui stiamo per parlarvi - sono ciò che ogni addetto ai lavori e appassionato di basket desidererebbe. Perché ci sono state edizioni del Draft nelle quali si poteva avere davvero l’imbarazzo della scelta tra un campione e l’altro. Cosa che è successa soprattutto nel 1984, nel 1996 e nel 2003.

1984

Hakeem Olajuwon alla numero 1, Michael Jordan alla numero 3. E pazienza se in mezzo a due campioni del genere - capaci di vincere tutti i titoli da MVP delle rispettive franchigie tra il 1991 e il 1998 – ci sia (suo malgrado) il grande e irreprensibile Sam Bowie… Il 1984 rimane un anno simbolico non solo perché scelto da George Orwell come titolo di uno dei suoi straordinari romanzi distopici, ma anche per lo straordinario Draft NBA che si tenne quell’anno.

Oltre a The Dream e a His Airness, troviamo due dei più grandi interpreti di sempre nello spot di ala forte e di playmaker: Sir Charles Barkley (5) e John Stockton (16). Due membri del Dream Team USA delle Olimpiadi di Barcellona 1992. Due Hall of Famer indiscussi: Barkley - tra le altre cose - per essere stato MVP della lega nel 1993, mentre Stockton ha riscritto uno dei record individuali più difficili da battere: quello degli assist. 15806. Jason Kidd, secondo nella graduatoria all-time, ne ha 2985 in meno rispetto allo storico numero 12 dei Jazz… Semplicemente irraggiungibile.

Da sottolineare poi Sam Perkins, 4a scelta assoluta e lungo affidabile per diversi anni spesi tra Mavericks, Lakers e Sonics. Ma anche gli All-Star Alvin Robertson (7), Otis Thorpe (9) e Kevin Willis (11) constribuiscono ad aumentare non di poco la qualità del Draft in questione. Robertson un valido esterno, super difensore e discreto attaccante nelle sue stagioni migliori, trascorse con Spurs e Bucks. Thorpe vincerà un titolo NBA, giocando da ala grande e spalla perfetta di Olajuwon, mentre Willis viene ricordato come il giocatore più longevo nella storia della lega: andrà avanti a giocare infatti fino al 2007, ritirandosi all’età di 44 anni e mezzo, superando il record precedentemente stabilito da Robert Parish.  

1996

Se il Draft del 1984 è passato principalmente alla storia come quello in cui è stato selezionato Michael Jordan, icona universale della pallacanestro, anche il Draft del 1996 è stato importante a partire proprio dalla prima scelta: Allen Iverson. Non solo un funambolico talento di soli 180 cm di altezza, ma il simbolo di un movimento pop che negli USA ha preso piede anche grazie a lui, partendo dai ghetti delle grandi città americane come la sua amata Philadelphia.

Subito dopo The Answer, prima scelta assoluta e futuro MVP della lega nel 2001, troviamo un quintetto di livello All-Star formato da Marcus Camby, Shareef Abdur-Raheem, Stephon Marbury, Ray Allen e Antoine Walker. Davvero niente male… Ma non sono ancora finiti i pezzi grossi, perché con le scelte numero 13 e 15 vennero selezionati due leggende come Kobe Bryant e Steve Nash. Non solo la miglior guardia e il miglior playmaker della prima decade del 2000, ma anche due dei migliori interpreti in assoluto nei rispettivi ruoli, come certificano le straordinarie carriere e la lotta agguerrita ai titoli di MVP specialmente tra il 2004 e il 2008.

Alla 14 troviamo anche uno dei migliori cecchini mai visti in NBA, il serbo Peja Stojakovic, e successivamente altri giocatori di sicuro affidamento come Jermaine O’Neale (17), Zydrunas Ilgauskas (20) e il Venerabile Maestro Derek Fisher (24), che diventerà poi il miglior backcourt partner del compianto Kobe ai Lakers. Senza contare che quell’anno nessuna franchigia selezionò uno dei centri più tosti e duri da affrontare della NBA di inizio anni 2000: Big Ben Wallace, campione NBA con i Pistons nel 2004 e forse l'undrafted player che più ha avuto impatto nella storia della lega.

2003

L’hype che si venne a creare attorno al Draft del 2003 fu clamoroso principalmente perché a rendersi eleggibile senza passare dal college fu un tale chiamato Lebron James, detto anche The Chosen One o se preferite Il Prescelto. Ma c’era grande curiosità anche nei confronti di quel Carmelo Anthony, fresco campione NCAA con Syracuse, che al grande amico Lebron voleva porsi come antagonista in campo, creando un dualismo che per la verità non è poi durato molto… Specialmente da quando James raggiunse la 4a e 5a scelta di quello stesso Draft NBA, Chris Bosh e Dwyane Wade, a Miami nell’estate del 2010, dando realmente inizio al suo impero. Melo, al contrario, si è sempre trovato troppo solo per poter competere con King James, molto più affamato dell’ex Nuggets.

Mai si erano viste quattro prime scelte così forti tra le prime cinque chiamate al Draft. Forse solo nel 1984. L’unico flop tra le prime 5 scelte fatte 19 anni fa fu Darko Milicic, centro slavo selezionato dai Pistons che alla fine di una mesta carriera NBA si darà al pugilato… Forse aveva proprio sbagliato sport... Ma il Draft del 2003 ha regalato alla NBA altri buoni giocatori come Chris Kaman (6), Kirk Hinrich (7), David West (18), Boris Diaw (21), Carlos Delfino (25), Juwan Howard (29), Mo Williams (47) e Kyle Korver (51). Tutti discreti protagonisti - chi più, chi meno - nella NBA degli ultimi 20 anni.

Il Draft 2022 sarà così ricco di talento? Solo il tempo ce lo saprà dire, ma l’impressione è che queste tre fenomenali annate rimarranno nell’olimpo della NBA, alla voce Draft, ancora a lungo. Scegliete voi in quale ordine.

NBA, LeBron James, Carmelo Anthony, Draft Day

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