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L'ad della Casa di Noale Massimo Rivola spiega a che punto sia la cavalcata del Team italiano in MotoGP, vero avversario della Ducati pigliatutto: "Saremmo stati competitivi anche con Pecco, ci ha tolto la soddisfazione di fare primo e secondo posto anche sabato; peccato per Oliveira, che ha dovuto stressare troppo le gomme all'inizio. La gomma anteriore di Vinales era in pessime condizioni, è fantastico che abbia di per sé concluso la gara, mentre Espargaro l'ha fatta riposare per riprendere la marcia nel finale. Dedichiamo i risultati al presidente Colaninno: so che è felice, ne abbiamo appagato l'ambizione".
C'è sana concorrenza tra Espargaro e Vinales e la funzione di Rivola è netta: "Aleix e Maverick lavorano per stare davanti e migliorare, lo scambio delle moto è stato particolare, ma testimonia il loro rapporto; dobbiamo goderci i piloti e il momento, cresciamo anno dopo anno perché l'azienda lavora bene. Arriverà l'anno in cui punteremo al titolo. Il segreto è l'unità di gruppo e avere la mente aperta, ascoltando le idee di tutti e accettando culture diverse: quando ci sono incomprensioni o scontri, intervengo io a fare da lubrificante tra i meccanismi in maniera che girino bene".
C'è voluto tempo, ma l'orizzonte è roseo: "Chi si ferma è perduto: ricordo i tanti investimenti, tra aerodinamica e motore, che non portavano risultati; ci ha confortato il podio a Silverstone nel 2021, sapevamo che prima o poi, anche se la salita sarebbe stata più impegnativa di quel che ci immaginavamo, ce l'avremmo fatta. La moto perfetta non c'è: non siamo veloci su ogni pista, servirebbero miglioramenti dappertutto, il progetto Aprilia è a tre quarti del suo sviluppo".
Getty ImagesMassimo Rivola