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Quando le PL2 volgevano al termino, il centauro Honda ha cercato la top - 10 con il time - attack e così la qualificazione alla Q2: lo spagnolo ha però perso l'anteriore all'ingresso di Curva - 1, falciando l'avantreno della Ducati Pramac di Johann Zarco: l'impatto è stato violento, ma per fortuna il transalpino non ha subito alcuna conseguenza nell'incidente.
Queste le sue considerazioni, anche in risposta al team manager Pramac Gino Borsoi ("Il comportamento di un campione come Marc Marquez mi ha deluso, e intristito, doveva sincerarsi delle condizioni di Johann e non andare andare ai box, non è neppure venuto a domandare scusa") ai microfoni di 'Sky Sport Moto GP': “Sono andato a parlare con lui, fortunatamente stiamo bene, ma in Curva -1 è facile fare quell’errore, soprattutto durante il time - attack; in mattinata è accaduta la medesima cosa con Aleix e Quartararo. Ho sbagliato, perché mi si è chiuso il davanti, ma se c’era qualcuno che poteva evitare questa situazione era Zarco, perché normalmente quando vedi piloti veloci dietro te, mentre stai uscendo dai box, non puoi rientrare in pista anche se entro la linea: se qualcuno cade, come successo ad Aragon con Espargarò e Petrucci, devi stare attento. Stavo spingendo per andare in Q2: sono caduto, non potevo evitare quel che è successo, a differenza di Zarco. L'ho guardato dopo la caduta, ho provato ad andare verso di lui, ma stavano arrivando le moto e lui era a metà pista: con due persone in quel punto diventa pericoloso, soprattutto se arrivano le moto a forte velocità. Ho visto che era cosciente: come potevo aiutarlo? Potevo sincerarmi di come stava solo dopo, come ho fatto”.
La Honda è sotto accusa: "Ho fatto il dito medio alla mia moto, la seconda non era pronta e stiamo facendo fatica; il punto debole è la trazione, senza quella al Sachsenring non vai da nessuna parte. Il passo non è malvagio, ma sul giro secco non ci siamo ancora".
Getty ImagesSachsenring, caos Zarco