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Puig ha tenuto subito a precisare in conferenza: "Marc ha un contratto per il 2024, ma Honda non trattiene nessuno; ogni persona è libera di fare ciò che vuole nella vita e Honda non è un'azienda che vuole avere persone scontente di essere qua, rispettiamo il suo momento, ma non ho la palla di vetro per leggere il nostro futuro".
E' una valutazione a 360 gradi quella che contiene l'amara previsione: "Le Case giapponesi devono cambiare approccio, occorre reagire più velocemente, anche se la situazione nasce da problemi che sono venuti a coincidere, penso all'infortunio di Marc, il Covid e la difficoltà a scambaire informazioni tecniche tra Europa e Giappone; la Honda è indietro, non riuscirà temo a recuperare il divario in due mesi, dobbiamo almeno provare a fare tentativi".
Ai media che riportavano le dichiarazioni di Alberto Puig l'otto volte campione del mondo ha replicato con buon senso: "Ho imparato a non prendere decisioni a caldo. Dovremo affrontare le gare in un'altra maniera, ma ora conta riprendere la giusta condizione fisica e mentale; se è il momento meno facile della mia carriera come pilota, a livello personale le cose van bene e attorno a me ho un'ottima squadra, questo mi dà morale e la convinzione che sbloccheremo questa situazione, a Silverstone devo metterci l'impegno che ci ho messo ieri. Al Sachsenring ho finito con un highside, qui mi sono trovato a mezzo secondo dai più veloci. Un team satellite? Non ho soppesato tali ipotesi: devo sentirmi bene, ritornare in moto e parlare con la mia gente; sono un combattente, spingerò sempre al massimo per i colori che difendo".
Getty ImagesPuig - Marquez