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Dakar 2022: le sensazioni di Danilo Petrucci

28 DICEMBRE
MOTORI

“Pronto per la gara, sarà dura a livello fisico e mentale. In MotoGP mi danno del pazzo…”

SPORT TODAY

Sabato 1 Gennaio inizia la 44a edizione della corsa più dura e affascinante dell'anno di rally. Per la terza volta si svolgerà interamente in Arabia Saudita a causa della pandemia di COVID-19 del 2019-2021, che ha imposto pesanti restrizioni di viaggio. La competizione inizierà a Gedda il 1° gennaio e terminerà dopo 13 tappe nella stessa città il 14 gennaio.

Il deserto dell’Arabia Saudita sarà un banco di prova notevole per tutti i protagonisti. Tra di essi si segnala l’esordio di Danilo Petrucci. L’ex pilota della MotoGP, tra Ducati e KTM, sarà proprio in sella ad una moto austriaca per affrontare la durissima corsa che partirà ed arriverà a Jeddah.

“Petrux” ha raccontato le sue aspettative ed emozioni a Marca. “Direi che è stata buona. Non perfetta, perché negli ultimi giorni ho subito un piccolo infortunio alla caviglia. Per fortuna non si è trattato di niente di grave, e alla fine ho potuto comunque allenarmi nel deserto con i miei compagni di squadra. Ma, sinceramente, non ho ancora capito tutto quello che dovrò fare o come sarà la gara. Ho messo in cascina parecchi chilometri, ho passato molto tempo con la moto e mi ci sono abituato. È simile a una moto da cross in fondo”.

“Ho avuto poco tempo per prepararmi al 100% per la Dakar, dopotutto ho terminato la stagione in MotoGP poco più di un mese fa e l’allenamento, ovviamente, si è concentrato su questo. Da agosto in avanti ho potuto fare qualcosa con le moto da enduro e da motocross, a Dubai abbiamo lavorato sodo, ma per non più di 250 chilometri, e alla Dakar com’è ben noto, ci saranno giornate di più di 400. Fisicamente mi sono concentrato su carichi di minore intensità, ma di maggiore durata, perché la gara sarà fisica e anche molto impegnativa mentalmente. Devi fare molte cose quando guidi. Ho trovato facile perdere la concentrazione quando calano ossigeno e zucchero nel corpo. Puoi facilmente uscire dal tracciato quando corri da diverse ore, e diventa difficile leggere l’itinerario e guidare allo stesso tempo”.

Previsioni? Apsettative? Come sarà la Dakar di Danilo Petrucci? “Si tratta di una corsa pericolosa. L’ho capito dal primo giorno che ho trascorso nel deserto. A volte è necessario rallentare per capire bene tutto. Non sempre si vede bene la traccia giusta che si sta seguendo o gli ostacoli, bisogna tenersi sempre qualcosa in termini di sicurezza. Per quanto riguarda la velocità, non puoi andare come in motocross, perché non sai cosa succederà dopo una salita o un salto. Potrebbe esserci una buca, come quella che ha causato il mio infortunio. Ci sono molte cose da imparare e devi farlo in fretta”.

“L’idea è di poter correre diverse Dakar, ma prima dovrò completare questa per capire com’è. Di sicuro non sarà l’unica in cui gareggerò. Sì, molti mi hanno detto che sono pazzo per questo cambiamento. Ma anche il mio percorso in MotoGP, dopotutto, non è stato lineare. La Dakar è sempre stata un sogno per me. Volevo dimostrare a me stesso che posso completarla e voglio davvero affrontare la sfida della gara più dura del mondo”. 

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