Zidane, il ritorno in Italia è possibile: “Perché no?”

Da Totti a Cannavaro passando per Ravanelli, Ferrara, Tudor e Zidane. Sono stati in tantissimi a prendere parte alla première del docufilm sulla carriera di Marcello Lippi "Adesso vinco io", in programmazione nelle sale italiane da lunedì 26 a mercoledì 28 febbraio. Zizou, alla ricerca di nuovi stimoli dopo l'esperienza vincente al Real Madrid (11 titoli in bacheca distribuiti in due diverse esperienze), a proposito dell'ex CT azzurro, suo allenatore alla Juventus, commenta: «È stato mio allenatore, soprattutto mi ha fatto venire alla Juve. È il primo che ha creduto in me e che mi ha fatto giocare, perché alla fine non era facile per lui. Arrivavo dall'esperienza in Francia, era un po' difficile per me la preparazione, però poi alla fine mi ha fatto giocare lui. Quindi per me è stato non solo il mio allenatore, ma quello che mi ha fatto diventare chi sono».

Zidane su Marcello Lippi

«È lui che mi ha detto che avrei finito di giocare con la Juventus, giocare bene, e alla fine è andata così. Quindi per me è stato importante - continua -. Abbiamo vinto anche delle coppe con lui, ma non solo grazie a me. Avevamo una squadra impressionante, lui era un allenatore impressionante, quindi abbiamo fatto delle belle cose. Sicuramente è uno dei più grandi allenatori che ho avuto insieme a Carlo Ancelotti. Ho appreso tante cose e poi ho fatto il mio percorso».

Zidane il possibile ritorno in Italia da allenatore

A proposito di futuro, il francese chiarisce: «Un giorno in Italia? Perché no, nel calcio può succedere di tutto. Adesso sto facendo altre cose, vediamo. Sicuramente mi piacerebbe. È sempre un piacere stare insieme per il nostro mister, è una bella serata. Il calcio italiano è sempre stato di buon livello, ha avuto giocatori importanti. Seguo la Serie A».

Getty ImagesZinedine Zidane