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Decreto crescita, cambiano gli sgravi: prendere top sarà dura

19 OTTOBRE
CALCIO/CALCIOMERCATO

In seguito al Consiglio dei ministri la situazione inerente ai bonus per gli ingaggi dei calciatori esteri potrebbe cambiare

SPORT TODAY

Per il calcio italiano la giornata di martedì 17 ottobre è stata decisamente importante. Dopo il Consiglio dei ministri è stata infatti varata una nuova norma che cambia le carte in tavola per quanto riguarda i vantaggi fiscali di cui beneficiano i club quando si ritrovano ad acquistare un calciatore estero. Dal 2019, infatti, era previsto il 50% di riduzione dell’ingaggio se i giocatori in questione avevano più di 20 anni, guadagnano più di un milione e avevano preso la residenza fiscale in Italia per almeno due anni.

Come cambia la situazione

La situazione, ora, è nettamente cambiata e rischia di andare ad influire in maniera importante sulle scelte di mercato. La nuova norma concederebbe i benefici già citati solo fino a 600mila euro lordi, mentre il periodo di residenza fiscale dovrebbe durare minimo cinque anni. L'eccedenza sarebbe poi tassata con l’aliquota standard e nel caso in cui il giocatore in questione dovesse lasciare la squadra prima del tempo, il club sarebbe obbligato a rimborsare il risparmio ottenuto. Per far fronte a questa norma, oggettivamente penalizzante per le società italiane, si è già mossa la Lega Serie A. La speranza è quella di far modificare il testo degli emendamenti per fare in modo che le società possano continuare ad essere competitive rispetto ai Paesi in cui la tassazione è più bassa.

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