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Calciomercato, chi è Azmoun: il nuovo attaccante della Roma

29 AGOSTO
CALCIO/CALCIOMERCATO

Finalmente è arrivato in Italia dopo una lunga attesa. Ecco chi è Sardar Azmoun, il nuovo attaccante della Roma di José Mourinho.

SPORT TODAY

A lungo corteggiato, ma sempre rimasto distante: finalmente Sardar Azmoun è approdato in Serie A. Per sapere chi è basterebbe chiedere ad alcuni dei dirigenti più importanti in Italia, come ad esempio Tare. Tra il 2016 e il 2017 l'ex direttore sportivo della Lazio ha cercato in tutti i modi di portarlo nella Capitale, ma senza successo. Lo stesso esito che hanno avuto gli interessamenti di Atalanta e Juventus nella passata stagione. Alla fine, la Roma è riuscita, nel giro di pochi giorni, ad accaparrarselo e a chiudere un cerchio aperto circa 7 anni fa.

Nato a Gonbad-e Kāvūs (in Iran) il 1° gennaio del 1995, la sua carriera è stata per lo più in Russia. A credere in lui fin da ragazzo è stato il Rubin Kazan che all'età di 17 anni lo preleva dal Sepahan. Una breve parentesi nel settore giovanile, poi la Prima Squadra e l'inizio della carriera da professionista. Al Rubin giocherà per due anni, contando 32 presenze, 7 gol e 4 assist. Fin da subito si rivela un giocatore capace di dialogare con i compagni, all'apparenza più un trequartista che un bomber d'area. Le sue caratteristiche, però, vengono apprezzate e nel 2015 arriva il Rostov ad acquistarlo. In gialloblù avvia il processo di maturazione che lo porterà a totalizzare 77 presenze, 25 reti e 6 assist: un bottino che farà circolare il suo nome anche in ambienti più importanti.

La grande occasione si presenta nel 2019. Dopo una pessima seconda esperienza al Rubin Kazan, Azmoun viene acquistato dallo Zenit. A San Pietroburgo si completa. Sotto la guida del tecnico Semak diventa uno dei migliori attaccanti della nazione, vincendo i suoi primi trofei da calciatore (3 campionati russi, 1 Coppa di Russia e 2 Supercoppe). In 104 partite segna 62 volte e, come se non bastasse, serve perfino 23 assist ai compagni. Un giocatore completo che, dopo 3 anni, si sente pronto a fare un ulteriore salto in avanti.

È così che nel 2022 arriva il Bayer Leverkusen. Il sogno di arrivare nei migliori campionati europei si realizza, ma la strada non è così semplice come pensava. Alla fine della stagione sono solo 5 i gol in 32 partite, si rivela un anno deludente, ma non abbastanza da chiudergli tutte le porte. Azmoun cerca il rilancio, sente di poter dare di più e l'occasione arriva dalla Roma, negli ultimi giorni del mercato estivo: l'Italia diventa finalmente realtà

PREGI E DIFETTI

Una carriera fino a oggi altalenante quella di Azmoun. Ma cos'è che gli ha creato così tante difficoltà? Stiamo parlando di un attaccante molto particolare, di quelli che non fanno del gol una priorità. Per quanto per lui sia importante, infatti, predilige il gioco di squadra. Non disdegna di passare la palla al compagno, piuttosto che tirare. Questo fattore spiega i quasi 50 assist in carriera. Un pregio sicuramente, ma anche un limite. Per esprimersi al meglio, infatti, il classe '95 necessita di un gioco che emuli la sua filosofia di calcio e questo non lo rende un profilo 'camaleontico', tutt'altro.

Mourinho, dunque, avrà il compito di mettergli intorno una squadra che possa aiutarlo a rendere al meglio. Un punto di partenza potrebbero essere i calci piazzati, su cui la Roma si è sempre dimostrata molto forte e che andrebbero a premiare le straordinarie qualità aeree dell'attaccante. Il resto, poi, verrà da sé. Lui stesso dovrà capire, in base alle sue caratteristiche, come mettersi a disposizione del tecnico per poter fare in giallorosso quel tanto sognato salto di qualità.

ANEDDOTI E CURIOSITÀ

Azmoun è un calciatore che, soprattutto in patria, fa spesso parlare di sè. Dopo aver lasciato nel 2018 la nazionale per gli insulti ricevuti, che causavano ulteriori sofferenze alla madre già malata, nel 2022 ha rischiato di essere escluso nuovamente: ancora una volta per una causa onorevole. È stato lui, infatti, il primo calciatore iraniano a pronunciarsi in favore delle donne, dopo la morte di Mahsa Amini.

Una scelta che avrebbe potuto costargli il Mondiale in Qatar, ma che la Federazione ha deciso di non 'punire'. Il 'Messi iraniano', come lo chiamano in Russia per via della sua forte identità (non per caratteristiche), alla fine ha partecipato alla Coppa del Mondo, ma senza lasciare il segno. A conferma di una stagione complicata. Nonostante un Mondiale deludente, per gli appassionati di calcio iraniani resta un idolo. I suoi 42 gol in 69 presenze con l’Iran lo ergono a miglior giocatore della sua nazione e pensare che non voleva neanche fare il calciatore.

Proprio così. La prima scelta di Azmoun, infatti, era la pallavolo, per seguire le orme di papà Khalil. Il richiamo del calcio, però, è stato troppo forte e dopo aver superato il provino con una squadra locale, ha subito abbracciato queta nuova realtà. Oggi è l'attaccante della Roma, riferimento del suo popolo sotto molti punti di vista e, aldilà di qualche difficoltà, la sua è una carriera più che invidiabile. Menomale che non ha scelto la pallavolo...

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