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A tre anni dall'inizio delle discussioni non si sa ancora niente, col nuovo Governo che pare intenzionato a non permettere la demolizione del Meazza. A detta di molti il rischio è che lo stadio rimanga li inutilizzato, con la manutenzione sulle spalle dei cittadini milanesi.
Una vera e propria Cattedrale nel deserto, come Cattedrale dovrebbe essere il nuovo stadio di Inter e Milan, che stanno tornando a volgere l'attenzione verso Sesto San Giovanni, comune alle porte di Milano e capolinea della metro M1.
A Repubblica, Sala esterna le proprie preoccupazioni, che derivano anche da un possibile danno economico enorme alle due società. Questo il suo pensiero, riportato da calciomercato.com:
"Non ho capito la posizione del governo e credo che per me non sia ormai il caso di entrare in polemiche, ma di pensare a quello che noi dobbiamo fare. Noi abbiamo due grandi passi da fare in questo percorso. Il primo è quello che attueremo settimana prossima e cioè portare in giunta i risultati del dibattito pubblico e, alla luce del dibattito pubblico, quelli che possono essere i correttivi da considerare. Questo è un passo formale ma fondamentale, previsto dalla legge. Il passo successivo è quello dell'interesse pubblico, però in mezzo c'è il rischio di un vincolo. Noi fino a che non capiamo se c'è vincolo o meno non procediamo. Perché procedendo rischieremmo di fare un danno alle società anche dal punto di vista economico. Se la vedano loro, io confermo che i passi che dobbiamo fare li faremo”.
Getty ImagesGiuseppe Sala