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Per gli appassionati di calcio è un qualcosa di più. Il dribbling è quella frazione di secondo in cui il tempo si ferma, gli occhi si concentrano sul pallone e la mente immagina ogni genere di scenario, per poi restare sempre sorpresi. Il dribbling è il nervosismo dell'avversario saltato, è l'estasi di uno stadio che gioisce per un semplice gesto tecnico. Il dribbling è la vera essenza del bel calcio. In ogni campionato c'è chi domina sotto questo aspetto, chi viene messo nel mirino dei difensore per le sue qualità tecniche. Insomma, ogni campionato ha i suoi migliori dribblatori e la Serie A non è da meno.
Matias Soulé, sangue argentino
Il Frosinone se lo sta coccolando per bene, la Juve inizia a scaldargli il posto per quando farà ritorno al termine della stagione. Dopo otto giornate è Matias Soulé il miglior 'dribblatore' dell'intera Serie A. In 501 minuti giocati il talento argentino ha completato 22 dribbling, ottenendo un'incredibile media superiore ai 4 a partita. È per il suo talento, per la sua imprevedibilità, che passa il successo dei Ciociari in questo inizio di stagione. Soulé si candida a essere una delle migliori sorprese dell'anno.
Albert Gudmundsson, un dribbling per 'scaldare' la situazione
Di sorpresa in sorpresa. Al secondo posto di questa speciale classifica troviamo Albert Gudmundsson del Genoa. Cresciuto nella fredda Islanda è arrivato fino in Liguria dribblando tutti gli ostacoli del lungo cammino. In queste prime giornate è sceso in campo per 701' e ha saltato l'avversario in 18 occasioni, l'equivalente di circa 2,5 dribbling a partita. Una certezza per Gilardino, una goduria per i tifosi rossoblù.
Lazar Samardzic, Inter che ti sei persa!
Qualche rimpianto a Milano lo avranno dopo averlo visto sfumare a un passo dalla firma, soprattutto dopo queste prime prestazioni. Il Lazar Samardzic dello scorso anno non era affatto un fuoco di paglia, ma un talento destinato a fare strada nel mondo del calcio. Il centrocampista serbo, tra i pochi a salvarsi dell'Udinese, sta provando a tenere in vita i friulani mettendo a disposizione una capacità sublime nel superare chiunque provi a fermarlo. Nei 540 minuti giocati in questa stagione, in ben 17 occasioni ha superato l'avversario, per una media di quasi 3 dribbling a partita.
Oltre il podio, da Leao a Luvumbo: che dribblomani
Andiamo però anche oltre i tre gradini del podio, dove ci sono nomi altrettanto meritevoli di essere citati. Il primo non può che essere Rafael Leao. Il numero dieci del Milan ha una media di poco inferiore a Samardzic, con 16 dribbling in 558 minuti. Subito dopo troviamo l’ennesima scoperta di Corvino: Pontus Almqvist. Il giocatore del Lecce ha lo stesso numero di dribbling del portoghese, ma un minutaggio superiore (696) e che di conseguenza diminuisce la sua media.
A quota 15 dribbling, invece, seguono ben 5 giocatori, ordinati in base al numero di minuti giocati nel corso di queste prime otto giornate. Matteo Cancellieri dell’Empoli (15 in 426 minuti), Khvicha Kvaratskhelia del Napoli (15 in 491 minuti), Charles De Ketelaere dell’Atalanta (15 in 491), Jovane Cabral della Salernitana (15 in 521) e, infine, Luvumbo Zito del Cagliari (15 in 527).
Matias Soulé