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Inter, Bastoni rivela: "Quando arrivò Conte feci la guerra per andar via"

7 FEBBRAIO
CALCIO/SERIE A

Il difensore nerazzurro tra passato, presente e futuro: ecco cosa ha detto

SPORT TODAY

È un Alessandro Bastoni senza veli quello che si racconta al podcast di Andrea Ranocchia, "Frog Talks". Tra passato, presente e futuro, il difensore dell'Inter traccia un bilancio: «La mia vocazione per impostare? A Parma giocavo con Bruno Alves, è sempre stata una mia caratteristica. All'Atalanta ho sviluppato il fatto di non aver paura di impostare. Ho vicino Calhanoglu che vuole la palla, non ha paura. C'è sintonia. A volte mi trovo quinto, a volte mezzala, a volte lui si abbassa nella linea e io vado a fare il play. Mi trovo bene». Sul rapporto con i tifosi dell'Inter: «Spettacolari. Non ho mai visto San Siro sotto i 70mila spettatori. Io qui sto bene, ho 24 anni ma sono uno dei più "anziani". È il quinto anno qui, sono arrivato a 19. Si sta bene, è bello il mondo Inter. Al momento non mi vedo lontano da qui. Mi sento veramente a casa. La passione che ci mette la gente ti fa dire: "Ma chi me lo fa fare di andare via?". Siamo un bel gruppo. Tanti ragazzi giovani come spina dorsale, italiani. Lautaro è argentino, ma è qui da tanti anni»

Bastoni e il retroscena su Conte

Ci fu però un momento in cui pensò di lasciare Appiano Gentile: «Dopo la prima stagione a Parma ho avuto la fortuna di trovare Conte a Milano. Io ho fatto le guerre per andare via, avevano appena preso Godin, c'erano Skriniar e De Vrij. Io avevo fatto 25 partite a Parma, un buon campionato, ma lui ha insistito. Ogni tanto con Barella ne parliamo, abbiamo fatto una fatica allucinante con Conte, ma stavamo talmente bene che passava». Su Inzaghi: «Ha trovato un gruppo di ragazzi perfetto, siamo tutti mentalizzati per far bene, non c'è chi non gioca e allora si allena male. A noi giovani ha fatto bene fare quegli anni dietro te (Ranocchia, ndr), Brozovic, Handanovic»

Bastoni sulla finale Champions contro il City

Sulla finale di Champions League persa lo scorso 10 giugno a Istanbul contro il Manchester City (1-0 con gol di Rodri): «Ci ha dato tanto quella partita, ma venivamo da un bel percorso. Ci siamo guardati in faccia dopo aver perso dodici volte in campionato, abbiamo visto i video e c'era la gente che ci passava come treni. Ci siamo compattati, difendendo tutti assieme. Contro il Manchester City abbiamo visto che possiamo stare a quel livello e quest'anno abbiamo cominciato come avevamo terminato l'anno prima. Quest'anno ci riproviamo, assolutamente. È bello arrivare lì e penso proprio sarebbe bello vincere. La finale era quasi surreale. Partiti ad inizio stagione pensavamo di vederla in tv. Invece sei lì e quasi quasi ci provi. Noi eravamo tranquillissimi e dal campo si sentiva la pressione che avevano loro di vincere. Abbiamo provato a giocarla, abbiamo avuto anche un paio di occasioni e loro sono rimasti spiazzati». Infine, sull'esperienza maturata in questi anni all'Inter: «L'esperienza conta nel gestire determinati momenti. Ti accorgi che rispetto a 4-5 anni fa è diverso, valuti diversamente le cose e prendi decisioni diverse. Penso sia un percorso normale, non si arriva qui già pronti. Certe cose le capisci col tempo, certi sbagli li devi fare. Li ho fatti, sbaglierò ancora ma migliorerò sicuramente».

Alessandro Bastoni, Inter

Getty ImagesAlessandro Bastoni, Inter

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