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Antonio Conte al settimo cielo: "Oggi sono il primo tifoso interista"

1 MAGGIO
CALCIO/SERIE A

Con la vittoria per 2-0 contro il Crotone, Conte fa il passo decisivo verso la conquista dello Scudetto.

SPORT TODAY

Ormai è praticamente fatta. Manca solo la matematica a certificare l'Inter di Antonio Conte come vincitrice della Serie A 2020/2021. Un'annata davvero particolare, vissuta tra Coronavirus, eliminazioni brucianti nelle Coppe Europee ed una cavalcata trionfale da dicembre ad oggi che ha di fatto creato un solco invalicabile tra i nerazzurri e le dirette concorrenti, incapaci di inanellare vittorie in serie come la banda del tecnico salentino. 

Tanto per dare qualche dato della stupenda cavalcata, l'Inter ha già ottenuto 82 punti in questo campionato, eguagliando il bottino registrato alla fine della scorsa stagione, cosi come il numero di clean Sheet, ben 14.

Ai microfoni di Sky Sport, Conte analizza la vittoria per 2-0 di oggi contro il Crotone:

"Il campionato che stiamo facendo è figlio di una crescita costante che ha avuto la squadra, sotto tutti i punti di vista: tecnico-tattico, ma anche di mentalità e condivisione. Anche di vivere questo momento intensamente. Chi gioca, chi sta in panchina, chi nell'ultimo periodo è stato meno coinvolto... Tutti sappiamo che sta per arrivare qualcosa di straordinario, stiamo riuscendo nell'impresa di far cadere un regno che durava da nove anni. I ragazzi meritano queste soddisfazioni".

Per avere la certezza della vittoria, l'Inter deve attendere il risultato di domani della partita Sassuolo-Atalanta. Il divario attuale tra le due nerazzurre è ora di 14 punti, e con 15 ancora a disposizione per la Dea, il calcolo è davvero elementare:

"Gli avrei dato un po' di libertà in caso di vittoria, glielo avevo promesso. Dobbiamo stare un po' con le nostre famiglie. Vedremo la partita nelle nostre case, in maniera serena. Per noi quello che succede domani è relativo, non chiediamo niente a nessuno: noi non dipendiamo da altri, soprattutto dopo un campionato del genere".

Un parallelismo interessante viene poi fatto tra la vittoria del primo scudetto con la Juventus e questo con l'Inter, arrivato però al secondo anno del tecnico sulla panchina:

"Sono state due situazioni di difficoltà enormi, sia da una parte che dall'altra. Anche la Juventus era in un periodo problematico, non c'erano indirizzi e visioni. Sono stato fortunato perché ho trovato un presidente-tifoso e siamo riusciti a fare qualcosa di straordinario. E battemmo il Milan dei grandi nomi, l'Inter del Triplete. Oggi, invece, mi prendo i frutti della mia scelta più difficile: tanti si sarebbero nascosti dietro alla storia, dietro tante cose. Mi sono messo in discussione. Rimango tifoso di tutte le squadre che ho allenato, ma sono il primo tifoso della squadra di cui oggi difendo i colori. Non è stato semplice entrare nel cuore di tutti i tifosi dell'Inter, ma sicuramente ho capito e capirò. Ho sempre dato tutto per questo club. Mi sono messo in gioco in maniera importante e ho una soddisfazione che mi porto dentro immensa".

Infine, come sempre, l'immancabile polemica targata Conte. Qualcuno infatti si è divertito a sostenere come la scelta nerazzurra di cambiare l'inno sia arrivata da una richiesta diretta di Antonio Conte, cosa che il tecnico ci tiene a smentire:

"Voglio mettere i puntini sulle i: qualcuno ha detto che ho voluto cambiare l'inno dell'Inter, è assolutamente falso. A me 'Amala' piace, è un inno simpatico. Qualcuno ha usato la mia battuta, ma non sono io a dovermi prendere la responsabilità. Mi ha dato fastidio, io ho rispetto per la storia del club in cui lavoro. Per quanto riguarda la domanda, sono entrato in un ambiente nuovo: non è stato, non è e non sarà semplice, perché ci sono tante dinamiche. Spesso e volentieri vedo troppa negatività, anche di tifosi-giornalisti. E invece dovrebbero essere più positivi e più tifosi".

Antonio Conte

Getty ImagesAntonio Conte

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