Eriksson: "Svezia, peccato per Ibra ko, Mancini allenatore già quando giocava"

Non è stato clemente il sorteggio per la Svezia a Euro 2020: Slovacchia, Spagna e Polonia sono formazioni n grado di creare molti problemi a chiunque e quindi il cammino dei "vichinghi" non sarà certo facile per la Svezia del ct Janne Andersson, che nella giornata di oggi inizia il cammino alle fasi a gironi nel big match con la Roja.

Per presentare nel dettaglio i Blågult, ci ha pensato Sven-Göran Eriksson, ex allenatore - tra le tante - di Roma, Fiorentina, Sampdoria e Lazio, nonché ex commissario tecnico di Costa d'Avorio e Filippine.

Si parla subito dell'infortunio al ginocchio che ha privato la Svezia dell'esperienza e delle qualità di Zlatan Ibrahimovic: "È un vero peccato. Zlatan ha fatto una stagione fantastica col Milan ed è per distacco il calciatore svedese più forte in assoluto. Sarebbe stato bello vederlo all'Europeo a quasi 40 anni. È unico".

Eriksson si sofferma sui giovani più interessanti della Nazionale gialloblù: "Dico Dejan Kulusevski, un calciatore duttile e dal grande potenziale. La Juventus si è assicurata una promessa veramente interessante in chiave futura. Tra i talenti della Svezia, mi piace poi molto anche Alexander Isak della Real Sociedad. È un classe '99 e quest'anno in Spagna ha fatto quasi 20 gol".

Impossibile non chiudere con due parole su un suo ex calciatore: Roberto Mancini. Ecco cosa pensa del nuovo progetto tecnico azzurro:  "Roberto è un grandissimo allenatore, per me l'Italia è tra le favorite per vincere l'Europeo. Ho sempre saputo che Mancini avrebbe continuato a lavorare nel calcio dopo la sua carriera in campo, fin da quando giocava aveva le qualità umane e tecniche per svolgere nel migliore dei modi il ruolo del tecnico".

Getty ImagesSven-Goran Eriksson