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"La sua assenza sarà un duro colpo, perdiamo un giocatore che è stato fondamentale nella prima parte di stagione, ma dobbiamo andare avanti".
Già a partire dalla partita di martedì contro il West Bromwich Albion, i Citizens dovranno quindi cercare altrove la creatività e l'imprevedibilità che verranno a mancare senza il belga, ma le risorse non mancano, da Bernardo Silva a Ilkay Gundogan fino a Phil Foden.
De Bruyne infatti salterà gare contro avversari quali Liverpool, Tottenham, Arsenal e Borussia Monchengladbach, oltre forse allo stesso scontro diretto contro il Manchester United.
In 204 presenze con il City De Bruyne ha confezionato 88 assist, uno ogni 2,3 partite, e creato 592 occasioni, con la media di una ogni 26,3 minuti.
I 2015 tocchi di palla di De Bruyne all'interno dell'area di rigore avversaria, cross inclusi, rappresentano il doppio rispetto a quanto fatto dagli altri giocatori nell'era Guardiola.
In questa speciale classifica seguono, ben distanziati, David Silva con 365 occasioni create, mentre Sterling è primo negli assist con 54 davanti allo stesso Silva con 47 assist.
A Guardiola non resterà che affidarsi alla classe di Bernardo Silva, trascinatore due anni fa in una stagione ugualmente segnata da una lunga assenza di De Bruyne, o alle geometrie di Ilkay Gundogan, attraverso il quale il gioco del City può svilupparsi soprattutto per vie centrali.
Il giocatore che più si trova a proprio agio nella posizione di De Bruyne è però Foden. In questo senso le statistiche sono contraddittorie, perché nelle otto gare stagionali contro avversari top in cui Foden ha giocato ttiolare i numeri del City sono simili a quelle in cui il talento classe 2000 è partito dalla panchina con 62,5% di vittorie contro il 60%, anche se a cambiare è la media delle occasioni create: 19,3 tiri con Foden titolare, 13,7 con il prodotto del vivaio partito dalla panchina.
Getty ImagesKevin De Bruyne