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Guardiola: "Serie A? A 72 anni verrò ad allenarci..."

22 MAGGIO
CALCIO/CALCIO INTERNAZIONALE

Il tecnico catalano scherza sul futuro in Italia e incensa Baggio: "Al City Roby giocherebbe falso '9', quando allenerò in Italia gli chiederò di farmi da assistente".

SPORT TODAY

Pep Guardiola in Serie A? Uno scenario che, stando alle parole del tecnico del Manchester City al 'Corriere dello Sport', non sembra imminente.

L'allenatore spagnolo, scherzandoci su, parla di un eventuale approdo nel nostro campionato tra le righe di dichiarazioni dolcissime riservate all'ex compagno di squadra nel Brescia Roberto Baggio.

"Baggio al calcio manca tanto. Quando avrò 72 anni e verrò ad allenare in Italia, chiederò a Roby se vuole farmi da assistente e così proverò a riportarlo nel calcio. Ma Baggio non lo convinci, decide lui. Se vorrà tornare, tornerà. Altrimenti non rientrerà e andrà bene lo stesso".

Non solo, perchè Guardiola immagina il 'Divin Codino' a guidare l'attacco del City: "Con me sicuramente giocherebbe e farebbe il falso attaccante. Correrebbe poco, ma in compenso toccherebbe 500 palloni a partita e segnerebbe 50 goal a stagione".

Da parte di Pep, nei confronti di Baggio, esiste una sorta di venerazione: "I primi anni novanta. Io giocavo nel Barcellona, lui nella Juventus. E quella Juve era tutti dietro e un dio davanti: Roberto Baggio. Aveva colpi incredibili, Roby. Ero impressionato dalla sua qualità. A Barcellona non ero l’unico".

"Roby è stato un fenomeno giocando soltanto con una gamba e in un calcio italiano in cui era durissimo sopravvivere per un attaccante. C’erano pochissimi spazi e massimo 4-5 occasioni a partita, ma lui comunque riusciva a segnare tanto e in situazioni incredibili. E come Roby anche Maradona, Van Basten, Totti, Del Piero...".
 

Pep Guardiola Roberto Baggio Brescia Calcio 2002

Getty ImagesPep Guardiola Roberto Baggio Brescia Calcio 2002

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