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Poi è toccato al Manchester United di Sir Alex Ferguson: "Anche stavolta, mio padre mi guarda e mi dice: 'i soldi'. A Sir Alex ho detto che avrei certamente firmato con loro. E lui mi fa: 'io vado in vacanza, quando torno sarai già dello United, ci vediamo a Old Trafford'. Gli ho detto di sì, ero felicissimo. In capo a qualche giorno lo United mi avrebbe acquistato per 2,2 milioni di sterline".
Poi però il telefono squilla per la terza volta: "Erano gli Spurs. Mio padre mi fa: 'no, tu agli Spurs non ci vai, tu vai al Manchester United'. Ed è quello che ho ripetuto al presidente. Che però mi ha risposto: 'compreremo una casa ai tuoi genitori'. L'ho detto a mio padre e lui di colpo mi dice: 'Ma che stai aspettando, figliolo? Digli che ho bisogno anche di una macchina. Voglio una BMW e la casa la scelgo io'. Quindi prendo la macchina per andare a firmare col Tottenham, passo vicino a Old Trafford e comincio a tremare. Tra me e me penso: 'Sir Alex Ferguson ce l'avrà con me a morte'. E poi, mentre sono quasi arrivato mi chiama mia sorella: 'Se mamma e papà avranno una casa, io voglio un lettino per prendere il sole'. E quindi credo che l'accordo sia andato a buon fine proprio per quel lettino".
Infine Gazza rivela: "Mi arrivavano tantissime lettere dai tifosi e un giorno ne arriva una enorme da Ferguson. Mi ha massacrato, mi ha scritto 'stupido bastardo ciccione'. Mi ha detto che lui poteva decidere di andare al Real Madrid o al Barcellona, ma ha scelto il più grande club del mondo. E non mi ha più parlato per sei anni. La prima stagione il Tottenham ha fatto meglio dello United, quindi pensavo fosse tutto a posto. Ma negli anni successivi ha cominciato a far giocare gente come Beckham, Scholes, Butt e a vincere il campionato con facilità. E a quel punto ho pensato, wow, potevo esserci io lì. E a volte ripenso a tutto quello che hanno vinto con Sir Alex, ci sono momenti in cui mi ritrovo a immaginare come sarebbe stato andare al Manchester United".
Getty ImagesPaul Gascoigne