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Virtus da paura, tanti interrogativi per Milano

22 SETTEMBRE
BASKET

La Segafredo è decisamente più forte di quella che a giugno si è portata a casa lo scudetto.

GUIDO BAGATTA

Con la Supercoppa alle spalle e con il campionato all’orizzonte, il basket italiano sta cominciando a svelare le prime certezze della stagione che ci apprestiamo a vivere. Da quello che si è visto a Bologna e nelle settimane precedenti, la Virtus di questo primo scorcio è decisamente più forte di quella che a giugno si è portata a casa lo scudetto e  questo nonostante il grave infortunio di Epke Udoh, giocatore considerato il perno del progetto di Sergio Scariolo, e la perdurante assenza di Nico Mannion, arrivato dalla NBA con in mano un ruolo importante in questa squadra. Quando per Udoh verrà trovato un degno sostituto e Mannion si sarà ripreso tutti i chili persi con la malattia, possiamo solo immaginare che cosa potrà essere la Segafredo.

Spaventa già così il pacchetto lunghi, con un Jaiteh dominante in ogni senso mentre risulta essere profondissima la rotazione dei piccoli, con Teodosic tornato a livelli moscoviti .Quello che però impressiona di più è il gruppo degli italiani di cui può disporre Scariolo. La partenza di Ricci ,almeno per ora, non si è davvero sentita, anzi, Abass e Alibegovic ,con più minuti in campo ,hanno dimostrato di averne ancora per salire ulteriormente di livello. Ma, tra i nostri “connazionali” il segreto vero ( e oramai svelato)  di questa Virtus è Alessandro Pajola. Vedendolo in campo adesso  si ha già l’idea di uno in grado di giocarsela a qualsiasi livello, migliorato di almeno un 10% in un’estate che lo ha visto protagonista anche a Tokio.

Quello che impressiona di più ,del  miglior prodotto del vivaio bianconero degli ultimi vent’anni, è  però ciò che potrà diventare a stretto giro di posta. Scariolo ovviamente lo sa, ma lo ha compreso, eccome, anche il “mago Teo” che sempre di più, incrocia il suo sguardo quando c’è da capirsi in un nano secondo per il bene della squadra. Se poi pensate che il reparto guardie può contare anche su Alexander (giocatore d’ordine ,poco spettacolare, ma perfetto per quello che dovrà fare) e di Ruzzier (destinato a giocare poco, dando comunque qualità in regia) capirete davvero come Bologna abbia già da subito il pallino in mano del campionato.

Al contrario della Segafredo ,invece,  le certezze che Milano stava già cercando con la Supercoppa, non si sono poi materializzate sul campo.  Sicuramente le assenze di Grant e  Daniels possono aver pesato, ma l’idea che ha dato l’AX è che, sul piatto, ci sono molte più domande che risposte. Senza andare troppo in profondità, credo che il 19 a 0 di parziale, subito nel secondo tempo della semifinale con Brindisi ,sia abbastanza esplicativo per aiutarci a capire che il lavoro di Messina, cha ha ben 6 giocatori nuovi da integrare nei suoi giochi, sarà lungo e per forza meticoloso.

La squadra, almeno sulla carta(viste le assenze) sembra molto ben messa nel pacchetto guardie/play (tra Rodriguez, Delaney, Grant e Daniels e Shields , 70 punti potenziali a partita ci sono tutti) mentre ancora una volta da l’idea essere “leggera”, soprattutto per l’Eurolega. Il pachetto dei lunghi è stato rinforzato con Melli, acquisto super che però, in Eurolega, difficilmente potrà giocare centro facendo la differenza e dal greco Mitoglou, che da pivot (e lo si è visto con la Virtus) fa molta fatica. La conferma di Tarczewski è forse stata la mossa più “sorprendente” dell’estate ed ha lasciato così il solo Kyle Hines come unica vera grande certezza dove il parquet si fa più scuro.

Senza voler dare consigli a nessuno (e ci mancherebbe, visti gli interlocutori) ma un altro uomo di peso da buttare  all’abbisogna nel mischione avrebbe fatto molto comodo, almeno a vedere queste prime schermaglie. Per adesso sulla questione resta tutto fermo, ma fra un mesetto, dopo le prime uscite in Europa, le cose potrebbero anche cambiare. Il problema è che di centri buoni liberi  ce ne sono davvero pochi e tra quei pochi, uno, per forza, lo pescherà  presto, proprio Bologna.

GUIDO BAGATTA
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