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Domenica sera alle 20.30 nella finale del Preolimpico di Belgrado all’”Aza Nikolic” le formazioni di Kokoskov e Sacchetti avranno un solo risultato a disposizione per non fallire l’appuntamento con l’Olimpiade.
Nel caso della Serbia si tratterebbe di un flop storico, dal momento che si sta parlando dei vice campioni in carica, sconfitti a Rio 2016 solo dagli Stati Uniti . Quanto all’Italia, gli Azzurri non prendono parte ai Giochi dal 2004, ma la delusione sarebbe comunque profonda.
Il pronostico è tutto per i padroni di casa, che potranno contare sul tifo infernale del palazzetto amico e su un roster con quasi tutti i propri big.
Al netto dell’assenza di Nikola Jokic e di Bogdanovic, quest’ultimo impegnato nelle finali di Conference con Atlanta, Kokoskov potrà contare sugli mpv di Eurolega, Vasilije Micic, e Serie A, Milos Teodosic, oltre che su Boban Marjanovic e Nemanja Bjelica.
Nell’Italia, invece, note le assenze di Datome e Gallinari, ci si affiderà alla forma di Simone Fontecchio, mvp contro la Repubblica Domenicana, e di Riccardo Moraschini e alla regia del ritrovato Marco Spissu.
La Serbia viene da una fatica in più, avendo dovuto affrontare nel girone Repubblica Dominicana e Filippine, mentre l’Italia ha beneficiato della rinuncia del Senegal, a causa delle tante positività al Coronavirus, dovendo affrontare solo Portorico nel girone, sconfitta 90-83, e poi la stessa Repubblica Dominicana in semifinale, superata per 79-59.
I serbi hanno passeggiato contro i dominicani, ma sofferto molto contro le Filippine.
Coach Sacchetti però non si fida: "Finora hanno scherzato, ma il nostro sogno è vivo, ci crediamo e faremo di tutto per coronarlo. La sfida con la Serbia deve smuovere qualcosa nei miei ragazzi. Conosciamo il loro valore, ma noi non dobbiamo avere paura di niente. Dovremo evitare i blackout della gara contro Portorico, perché questi non ti perdonano nulla".
"Siamo esattamente dove volevamo essere - ha aggiunto il ct azzurro - Ci aspetta una gara durissima contro una squadra molto forte e di grande talento, ma quello che c’è in palio cancella ogni paura. Dobbiamo entrare in campo e dare il meglio di noi stessi senza cali di tensione".
Getty ImagesLa gioia di Fontecchio e Polonara durante Italia-Porto Rico