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Sarà comunque un bel... Brindisi

7 MAGGIO
BASKET

La sconfitta interna contro Sassari nella partita che ha segnato il ritorno in campo dopo quasi due settimane di stop forzato causa Coronavirus complica la corsa della squadra di Vitucci al primo posto: ma nei playoff sarà un cliente difficile per tutti.

GUIDO BAGATTA

Rivedere Brindisi in campo mi ha fatto…tenerezza, nel senso che, la squadra sorpresa del nostro campionato, quella che ha fatto vedere le cose migliori di questa stagione “macedonia” avrebbe dovuto/potuto avere qualche giorno in più per ritornare alla palla giocata, dopo la mazzata Covid. Così come era stato per Varese, Cremona, Sassari, Venezia e tutte le altre squadre colpite durante la stagione dal virus, anche l’Happy Casa ha mostrato che, almeno nella prima partita dopo lo stop, è praticamente impossibile giocarsela sui quaranta minuti.

D’accordo che stiamo parlando di atleti in tutti i sensi, ma gli strascichi di una malattia che ancora adesso rimane un bel mistero un po’ per tutti non possono scomparire solo perché si è negativizzati e con una spicchia tra le mani. Brindisi tornerà  molto presto quella di prima, ne sono sicuro, e anche se non avrà il vantaggio del fattore campo che le avrebbe dato il primo posto, penso non si cruccerà poi molto, comprendendo che, in questa annata maledetta, giocare in casa o fuori è solo una questione di prospettiva dei canestri e campo visivo dei vari impianti. Magari ci vorrà ancora qualche giorno per rodarsi, ma per il via  dei playoffs la settimana prossima, i pugliesi saranno un cliente difficilissimo per tutti, siatene sicuri.

Non so ,ovviamente, come finirà la stagione brindisina, ma le maggiori emozioni di quest’anno io le ho ricevute con la squadra di Vitucci in campo. Come spesso accade per i club di “provincia”, con un budget non infinito, in estate l’Happy Casa aveva praticamente cambiato squadra, tenendosi stretto solo Thompson tra gli americani che avevano terminato il campionato monco ai primi di marzo. Sugli italiani, il discorso era stato diverso, soprattutto con Zanelli, giocatore in crescita costante, ma il resto del roster era stato ricostruito completamente. Ma, ancora una volta, Brindisi ha stupito. Via Banks, miglior marcatore del campionato? Pazienza, troviamo dal nulla (o quasi) Harrison, che diventa il top scorer della lega (!).

Via Brown, il giocatore più immarcabile del nostro torneo (gioca in 4 posizioni, come se niente fosse)? Nessun problema, ecco Willis che arriverà si da Kentucky, ma con i Wildcats non è mai stato in prima pagina, mentre a Brindisi diventa un rebus per tutti gli avversari. E poi ancora Perkins scovato nel nulla dopo un anno da rookie che faceva seguito ad una degnissima presenza a Buffalo (University) ….non certo UCLA. E per non farci mancare nulla, l’aggiunta in corsa di Bostic, che Reggio Emilia aveva lasciato andare perché “non adatto” e che in Puglia è diventato un vero e proprio “satanasso”….

Insomma piccoli capolavori del gm Giuffrè, che assumono ancor più valore se si va a dare un’occhiata a come hanno poi giocato gli ex… di quest’anno, una volta lasciato il Palapentassuglia. Banks non è stato nemmeno lontano parente di quello visto a Brindisi, da quando ha indossato la maglia della Fortitudo, che con un contrattone lo aveva convinto a cambiare aria, mentre Brown (visto con l’Unics contro la Virtus) ha si dato il suo contributo alla corsa in Eurocup dei russi ,ma rendendo decisamente molto meno di quanto l’amico Claudio Coldebella, general manager di Kazan, si era sicuramente immaginato. Brindisi ha avuto ragione anche qui.

Guido Bagatta

GUIDO BAGATTA
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Getty ImagesLa guardia di Brindisi D\'Angelo Harrison

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