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Milano, per l'Eurolega due problemi da risolvere

28 NOVEMBRE
BASKET

Due delle tre sconfitte consecutive di Milano in Eurolega hanno fatto accendere qualche “allert” tra gli appassionati e gli addetti ai lavori.

GUIDO BAGATTA

Due delle tre sconfitte consecutive di Milano in Eurolega hanno fatto accendere qualche “allert” tra gli appassionati e gli addetti ai lavori. In Europa, vista la qualità delle altre 17 squadre “partecipanti” ,si può perdere, eccome, ma prendere due “ventelli” in poco più di una settimana, può sicuramente generare qualche preoccupazione. E se il primo dei due è arrivato a Kazan, in trasferta, contro una squadra che stava crescendo proprio in quei giorni (e che adesso è tra quelle che spingono per entrare nell’elite della lega) il secondo, quello casalingo con l’Olympicos, è figlio di una forma decrescente generata, a sua volta, anche dalle troppe mancanze della Milano attuale. Cerchiamo quindi di capire quello che sta succedendo all’Olimpia e come i vice campioni di  Italia potranno pensare di uscirne. Per semplificarci le cose, rimaniamo solo in Europa, considerando  l’Italia, almeno fino allo scontro del 26 dicembre con la Virtus, qualcosa di decisamente più semplice per l’AX.

Primo problema: la stazza. La squadra era già “leggera” per i canoni dell’Eurolega, prima dell’infortunio di Mitoglou, adesso, ovviamente, è ancor più vulnerabile sotto il ferro, soprattutto se Tarczewski continua a giocare così poco e così male. Hines è un fenomeno (vero) per quello che fa oramai da anni, ma è pur sempre un pivot di 1.95, che ha 35 anni ,mentre Melli, raccontiamocela finchè vogliamo,  ma è uno straordinario 4,  non un centro, almeno fuori dalla LBA. Con questo in mente e con il pacchetto lunghi che almeno 14 squadre in Eurolega possono mettere in campo, è ovvio che Milano sia destinata a soffrire, e molto, sotto le plance. Leggo e sento che dalle parti del Forum stanno lavorando al problema, quindi presto dovrebbe arrivare una soluzione (Ben Bentil?) allo stesso, per cercare, grazie anche ad un calendario prossimo venturo non impossibile, di riprendersi dall’emorragia europea.

Secondo problema: il playmaker. Con tutta la buona volontà che ci sta mettendo, Hall è tutto fuorchè un regista (ha altre qualità che lo stanno facendo diventare una specie di Shields 2… la vendetta), Rodriguez è un fenomeno, ma ha 36 anni mentre Grant è, per adesso, una delusione a 360° gradi. C’è poi il discorso Delaney, che meriterebbe un pezzo a parte. Appena rientrato da un altro, lungo, stop per infortunio, l’ex Atlanta, continua a dimostrare che può anche giocare (e bene) da 1, ma se si potesse metterlo in campo, sin dalla palla a due, con un  creatore a fianco, diventerebbe un giocatore davvero immarcabile. Con questo panorama, e senza altre alternative immediate, Milano ha preso Tommy Baldasso dalla Fortitudo che dovrebbe  recitare la parte che interpretava l’anno scorso Cinciarini. Ma è ovvio che, per l’Eurolega, serve ben altro. Se le cose non cambieranno velocemente, aspettatevi un taglio di Grant e l’arrivo di una mente, come quelle che una volta piacevano a Messina, anche per ciò che riguarda l’aspetto difensivo, l’unico in cui il figlio di Harvey e nipote di Horace, fino adesso, si è salvato. Ma non è davvero sufficiente.

GUIDO BAGATTA
Olimpia Milano, Eurolega

Getty ImagesOlimpia Milano, Eurolega

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