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Un divario importante, specialmente per uno come lui. E Davis, ai microfoni di Espn, non cerca scusanti: “In questo momento devo essere duro con me stesso, penso che adesso sto facendo pena. Non sto realizzando tiri e tiri liberi, ma credo che stasera la mia aggressività nel pitturato abbia dato la possibilità ai ragazzi di essere liberi. Mi fido dei miei compagni di squadra. Caruso ha fatto un canestro per me, LeBron ne ha fatto uno e Kenny (Caldwell-Pope, ndr) un altro. Loro sono nelle posizioni giuste, dove voglio che siano i ragazzi quando mi trovo in post. Posso leggere il gioco quando gli avversari mi raddoppiano nel pitturato, e sono stato in grado di passare la palla fuori ai ragazzi che hanno realizzato i tiri”.
Con 18 punti, 9 rimbalzi e 6 assist, Davis ha realizzato una buona prestazione contro i Bucks, ma il nativo di Chicago non è uno che si accontenta: “La mia aggressività, vista stasera, è l’unico modo in cui sento di poter uscire da questa situazione. Metto molta pressione su me stesso per essere un giocatore di basket migliore ad ogni partita, ed è quello che continuerò a fare”. Il 27enne sa bene che per bissare il titolo, i Lakers avranno bisogno di rivedere l'Anthony Davis dello scorso anno. Un giocatore che sarebbe capace di detronizzare anche Lebron James e vincere il titolo di MVP. Serve però un cambiamento di marcia.
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