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Bologna, niente Eurolega

15 APRILE
BASKET

La Virtus deraglia sul più bello.

GUIDO BAGATTA

Niente da fare. Per la Virtus la porta dell’Eurolega rimane chiusa, a doppia mandata. Dopo una cavalcata che avrebbe potuto entrare negli annali del basket come davvero epocale, con le 19 vittorie consecutive in Eurocup, la stagione internazionale della Bologna bianconera si è fermata, di botto, contro l’Unics Kazan, che con la vittoria in semifinale fa subito ritornare a 3 il numero delle squadre russe nella massima competizione europea, quindi fuori il Khimki dentro Kazan e noi a guardare dalla finestra con solo l’Armani a rappresentarci.

Peccato davvero, perché la Segafredo aveva veramente tutto per passare dall’altra parte, quella delle 18 grandi d’ Europa, che le appartiene per il palmares, per la città, per la proprietà ed anche per l’impianto dove gioca. Ma purtroppo, e questo è comunque un peccato grande ed evidente, Bologna ha mancato due match ball clamorosi, per prendersi di forza quello che, non solo sulla carta, le sarebbe appartenuto.

In gara due a Kazan si erano già viste le prime crepe e, se non fosse stato per un lunare Marco Belinelli, i punti di differenza, alla fine non sarebbero stati solo quattro a favore dei russi. Qualcosa, adesso che possiamo ragionare con il senno di poi, si era capito che scricchiolava, soprattutto in difesa già da gara uno, anche se, i punteggi bassi dei primi due incontri, avevano un po’ mascherato il tutto. In gara 3, invece, il problema è venuto prepotentemente alla superficie, con tutta la sua portanza: in pochi giorni, una squadra che, in Europa, aveva sempre intrappolato i suoi avversari in una gabbia da 80 punti al massimo, ha finito con il concederne più di 100 all’ Unics. E se in casa ti esponi in questo modo, magari puoi anche vincere ma è più facile il contrario, come poi è accaduto.

Con una squadra come quella assemblata da Claudio Coldebella, non è davvero possibile pensare di lasciare anche 5 centimetri di libertà ai suoi tiratori, che sono tanti, troppi, e che alla fine con il 48.3 da 3 punti, la partita l’hanno aperta dall’arco, per poi giocarsela nel “mid”, chiudendo poi ogni discorso sempre dai 6.75.

Adesso, col campionato ancora tutto da capire (sabato sera c’è la sfida al Forum con Milano) la Segafredo ha davvero davanti un periodo molto delicato, forse il più difficile da quando la proprietà è stata rilevata dall’attuale sponsor. Da due stagioni, sono stati fatti investimenti importantissimi (l’ultimo quello di Belinelli) con in mente principalmente due obbiettivi, l ’Europa che conta e il campionato da vincere.

Ora resta solo il secondo, con molte certezze che sono comunque da ritrovare. Nella “campagna” italiana, Bologna non ha infatti mai dato l’idea di poter essere realmente, se non la squadra da battere, la vera avversaria di Milano. L’anno scorso, prima dello stop definitivo, il feeling generale era diverso, adesso, almeno osservando da fuori, è tutt’altra cosa. Eppure, il telaio è lo stesso, il pilota anche, con in più un “boost” aggiunto come quello di Belinelli, ma la macchina fa molta più fatica di quanto era prevedibile ed ha già mancato i tre traguardi che si è trovata di fronte, come la Supercoppa, la Coppa Italia ed ora l’aggancio con l’Eurolega (oltre, ovviamente alla finale di Eurocup). Di obbiettivo, adesso ne rimane uno, se vogliamo più complesso degli altri, visto che ai playoffs ci saranno lunghe serie da affrontare e tanta pressione da gestire. E se andasse male anche questo, potete stare certi che il giorno dopo inizierà una vera e propria rivoluzione bianconera, perché se da qualche tempo la Virtus è tornata, lo ha fatto per vincere, e per ora questo non è successo.

 

GUIDO BAGATTA
Teodosic Virtus

Getty ImagesTeodosic Virtus

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