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"Non voglio vendere fumo, mi piacerebbe parlare di Serie A equilibrata, ma è evidente che ci sia un abisso tra Bologna, Milano e il resto del lotto; la Virtus ha rifilato 37 punti di distacco a Brescia in casa, quindi è inutile dire che siamo a inizio stagione e c'è tutto il tempo di accorciare le distanze. Posso però richiamare la storia: sono arrivato in Italia cinquant'anni fa, e le tre big (Ignis Varese, Simmenthal Milano e Forst Cantù) avevano scavato un abisso simile nei confronti del resto del campionato. L'anno prima ('72-'73) il bilancio era stato questo: Ignis e Simmenthal conclusero con 24 vittorie e 2 sconfitte (perciò si giocò lo spareggio Scudetto), Forst con 21 vittorie e 5 sconfitte, le altre squadre avevano meno del 50% di vittorie, per le quarte il record fu di 12 a 14. Esordii in Serie A con un filotto negativo: 0 a 2 con Varese, 0 a 2 con Milano e 0 a 2 con Cantù" spiega il Coach statunitense.
"Chi voleva raggiungere quel livello ha dovuto lavorare sodo, la Virtus di Gianluigi Porelli ha puntato su programmazione: vivaio, mercato USA e mercato italiano, esperienza internazionale (grazie alle Coppe); nel mio secondo anno abbiamo disputato la Coppa Coppe e poi abbiamo preso Tom McMillen e così migliorammo il record, fu 5 a 7 (1 a 3 con Varese; 2 a 2 con Milano e con Cantù). Il terzo anno soffiammo con Charlie Caglieris e Terry Driscoll lo Scuetto a Varese: serve programmare, tanto quanto essere ambiziosi. Come ragionano le rivali di Bologna e di Milano? Sono a -20 punti: se acquisissero un big, scenderebbero a -15; è meglio investire su un solo (forte) americano che su 3 o 4 di impatto minore. Le alternative? Un ottimo italiano vale il -10, un giovane che emerge il -5: il resto è compito dello staff tecnico. Non deve smettere di pensare come creare problemi alle grandi, come fecero i grandi allenatori in passato, come Sandro Gamba a Valerio Bianchini. Quando sei contro Virtus e Olimpia devi pensare fuori dagli schemi e accorciare la partita, resistere sino al 30' e giocartela negli ultimi 10': in quel frangente tutto è possibile. Si deve cambiare la gara con una zona, cambiando difesa di continuo, rompendo il ritmo: controllare infine la gara, significa costringere le big a giocare la tua partita; quanti notes ho consumato..".
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