QUESTO SITO NON RAPPRESENTA UNA TESTATA GIORNALISTICA IN QUANTO VIENE AGGIORNATO SENZA ALCUNA PERIODICITA'

Tokyo 2020, il ct del fioretto Cipressa: "Di Francisca disgustosa"

1 AGOSTO
TOKYO 2020/SCHERMA

Replica durissima del responsabile delle fiorettiste all'esponente del Dream Team, che dopo il bronzo nella gara a squadre lo aveva attaccato altrettanto duramente.

SPORT TODAY

Sul suo profilo Facebook il ct del fioretto (dal 2013) Andrea Cipressa ha replicato alle accuse di Elisa Di Francisca, che lo aveva attaccato pesantemente dopo il bronzo vinto dalle fiorettiste nella gara a squadre, e si era scagliata anche contro Arianna Errigo, la sua nemica giurata. Ecco cos'ha scritto Cipressa.

"'Se un uomo fa del suo meglio, cosa si può volere di più?'"

George S. Patton

Succede che, anche quando hai lavorato sodo e curato ogni dettaglio, le cose non vadano come avevi sognato. Chi gareggia per vincere sa che la sconfitta è parte del gioco. Anche la più cocente.

Vivo di sport e per lo sport e questo mi ha fatto sperimentare sempre emozioni incredibili: da vittorie straordinarie (le ricordate ancora?) che nutrono l’anima a pesanti delusioni dalle quali credi di non poterti più riprendere.

Invece ci si riprende eccome e lo dico perché l’ho vissuto sulla mia pelle. Fa male e brucia ma, nel calendario della mia mente le più crudeli cadute sono tuttora dei punti cardine della mia crescita come uomo di sport e come persona.

Quando pensi a un campione o a una persona di successo, generalmente pensi alle sue medaglie, alle sue vittorie epiche, ma difficilmente pensi alle sconfitte e alle delusioni o alle volte in cui si è sentito sopraffatto e ha pensato magari di mollare.

Cadere è il rischio dell’imparare a camminare. È importante mantenere la fiducia e riprovare. Ho sempre pensato che la sconfitta in una gara, pur dolorosa, non è una sconfitta nella vita. A prescindere dall’entità della sconfitta non si perde il proprio valore, questo lo dico a tutti quelli che mi attaccano personalmente perché le loro aspettative non sono state del tutto soddisfatte.

Sono consapevole del lavoro da fare e non mi nascondo certo dietro a un dito ma mal digerisco la cattiveria gratuita e la maleducazione.

Chi vince festeggia e chi perde impara.

Non ho alcuna voglia di censurare le critiche che mi vengono mosse, purché esse siano costruttive e non si limitino a una violenza verbale inaudita e insulti pesanti e gratuiti che scaturiscono da odi, antipatie personali e faide di fazioni opposte. Sono pronto al confronto e a un mea culpa se necessario ma non accetto voltafaccia “disgustosi” da chi, fino a poco tempo fa, mi osannava con messaggi di stima, apprezzamento e affetto.

Il riferimento alla ex fiorettista Jesina che, dall’alto del suo ruolo di “opinionista” sputa veleno nel piatto in cui ha mangiato sminuendo pure il valore di atlete che, se pure non quello sperato, hanno ottenuto un risultato olimpico degno di rispetto, non è assolutamente velato, anzi.

Ringrazio Velasco per aver espresso in maniera chiara ed esplicita un pensiero che molti, fortunatamente, condividono.

Non cerco giustificazioni a vittorie o sconfitte dalle une e dalle altre si impara e si costruisce.

A volte però tacere è di una raffinatezza indiscussa".

Italia fioretto femminile

Getty ImagesItalia fioretto femminile

NOTIZIE CORRELATE