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Tennis, Musetti racconta la sua Wimbledon

1 LUGLIO
Tennis/Wimbledon

L''Illusionista di Carrara' punta alla top - 10: "Imparo a conoscere la superficie erbosa, il tennis italiano ha bisogno di Berrettini e io della rivalità con Sinner".

SPORT TODAY

Lorenzo Musetti procede con umiltà la scalata alla classifica che conta, consapevole che l'adattamento all'erba chieda la giusta dose di esperienza e che sono i dettagli a fare la differenza, quando il gioco equivale: "Vorrei arrivare almeno al secondo turno, nelle ultime due edizioni sono uscito subito; spero di passare e di guadagnare la giusta consapevolezza, anche se l'approccio stagionale all'erba è stato ottimo. Devo migliorare e fare esperienza, ma comincio a capire che strategia usare su questo tipo di superficie e come giocare; per fortuna, o bravura, scalare ogni settimana il Ranking mi fa sentire più sicuro. Wilander dice che in me vede tracce di Federer e lampi di Kuerten? Due nomi da nulla.. Roger è il mio idolo, Guga un personaggio sempre positivo, umano e sorridente: sono paragoni che mi incoraggiano a fare sempre il mio meglio".

C'è un pizzico di raffreddamento nell'entusiasmo che ha attorniato negli ultimi anni il tennis Azzurro, ma Musetti sprona i compagni di Davis Berrettini e Sinner: "Matteo è a Wimbledon, sono contento che voglia provarci, perché il tennis italiano ha bisogno di lui e lui si merita di poter giocare senza problemi, o infortuni. La qualità di Jannik non si discute, quella con lui è una rivalità positiva che mi spinge a fare bene, ha tutte le chance per ritornare ai livelli di inizio stagione" racconta a 'La Gazzetta dello Sport'. 

Wimbledon può proiettare Djokovic verso la leggenda: "Sarei contento se Novak centrasse il Grande Slam, sarebbe il riconoscimento a una carriera formidabile, è un giocatore che cerca sempre di superare gli ostacoli: a Wimbledon è il favorito, ma se ci incontreremo, non mi scanserò. Alcaraz è un Re Mida: è aggressivo e prepotente in campo, così si prende le redini del gioco, ma a Parigi mi sono sfilato subito dalla lotta, ci ho messo del demerito. Sono sincero, come livello di tennis non mi sento lontano da lui, o da Rune: loro hanno maggiore personalità nei momenti che contano, questa è la vera differenza. Devo accumulare esperienza e fare partite di alto livello per fortificarmi in questo importante aspetto del gioco. Il Ranking conta e non conta, essere NR. 15 mi impone di puntare alla top - 10 in maniera stabile e ho quindi il dovere di lavorare per questo".  

Lorenzo Musetti

Getty ImagesVerso Wimbledon

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