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Tennis, Guido Monaco su Alcaraz: “È un alieno”

7 GIUGNO
TENNIS

Nella puntata di Tennismania Puppo e Monaco “Alcaraz ora è su un pianeta che non esiste, non so se il miglior Djokovic può provare a farci partita“

SPORT TODAY

 

I due commentatori di Eurosport, Dario Puppo e Guido Monaco, nel corso della trasmissione di Sport2u, la web tv di OA Sport, hanno dato vita ad un’interessante puntata di Tennismania. Dalle prime battute l’attenzione è ricaduta sull’ormai sempre più noto episodio arbitrale che ha caratterizzato il match tra Holger Rune e Francisco Cerundolo.

Ad analizzare la vicenda è stato Guido Monaco, il quale, come riportato da OA Sport, ha dichiarato: “C’è un problema che vediamo da diverse settimane a livello di qualità e attenzione dall’arbitraggio. Ormai l’uso sempre più diffuso della tecnologia ha portato gli arbitri a spegnere il cervello e a essere dei contabili e non a essere delle persone che devono mantenere sempre alto il livello di concentrazione. Si stanno esponendo a brutte figure, anche arbitri quotati. Rune ha perso l’occasione di pulirsi la fedina penale e invece se l’è sporcata: io l’ho difeso a spada tratta in mille occasioni, questa volta avrebbe dovuto alzare la mano. Erano 1-1, 1-1, 40-40: capisco l’indole di volere vincere a tutti i costi, ma contro un avversario così corretto, che tra l’altro alla fine lo ha abbracciato… Io a Rune avrei infilato la racchetta nelle orecchie. Io mi sarei arrabbiato più con Rune che con l’arbitro, che forse non aveva una visuale perfetta”.

Prosegue poi Monaco: “Col senno di poi Cerundolo poteva chiudere con lo smash facile e poi andare dall’arbitro e dirgli ‘sveglia’. Se hai la sensazione che l’arbitro è distratto e non ci tenga quanto te a me faceva andare fuori di testa: non puoi non avere rispetto per lo sforzo che sto facendo, sei un privilegiato che sei sulla sedia ben pagato, giri il mondo per tutto l’anno, sei seduto su un seggiolone e io mi sto rotolando nella terra per vincere un punto e tu non puoi essere deconcentrato. A Cerundolo è mancato un pezzo della sceneggiatura: doveva girarsi verso Rune e dirgli qualcosa, anzi l’ha abbracciato a fine partita. Ai miei tempi non sarebbe finita così“.

Anche Dario Puppo ha commentato l’episodio ed ha detto la sua riguardo il tennista danese: “Tu che vuoi diventare così forte: Alcaraz il punto glielo dava. Anche Nadal, Federer, Djokovic non ci avrebbero mai pensato“. Incalzato dalle parole del collega, Monaco ha poi proseguito: “Bisogna avere la paraculaggine di fare bella figura e magari portarsi il pubblico dalla propria parte. Ormai Rune non ha più il pubblico dalla sua parte, stava iniziando a fare parlare delle sue prestazioni sportive e ora ha fatto un autogol. Niente di scandalosissimo, ma non è stata una bella pagina“.

Riguardo la situazione di Jannik Sinner, dopo la scottante eliminazione dal Roland Garros: “Non si può mettere in discussione il fatto che Sinner lotti. Le ultime quattro partite negli Slam le ha perse al quinto set: una cercando di rimontare Tsitsipas agli Australian Open, abbiamo visto cos’è successo con Altmaier, ha avuto match point contro Alcaraz agli US Open ed è stato avanti 2-0 con Djokovic a Wimbledon. A Sinner manca forse il killer instinct, ma possiamo dire che ha portato Djokovic, Alcaraz e Tsitsipas al quinto. Contro Altmaier ovviamente doveva vincere“.

Prosegue poi ancora Monaco: “Per evitare di mettersi pressione addosso bisognerebbe anche ragionare su quello che si dice ai media. Sinner è troppo bravo, è un giocatore che sul piano delle emozioni non so se sarà mai capace, ma oggi è inferiore ad Alcaraz. L’attenzione che c’è su Sinner viene da lontano, viene da Riccardo Piatti che nella sua esperienza trentennale di grandissimo coach ha sbagliato da subito a parlare di Sinner come vincitore Slam e prossimo numero 1. L’ha fatto svariate volte e io mi sono stupito, sapendo che è una persona molto misurata. Da lì in poi non è colpa di Vagnozzi, ma c’è molta sollecitazione. Lui si sovraccarica. A volte noi giornalisti ci scocciamo perché gli atleti dicono delle banalità, ma a volte conviene che le dicano. Ad esempio Musetti non deve dire ho mollato, ho sbagliato tutto. Dovrebbe dire ‘oggi l’altro ha giocato bene, sono deluso e la prossima volta giocherò meglio’. Non bisogna dire le proprie debolezze, altrimenti avversari, social, media ci marciano sopra. Non sono bravi nella comunicazione e non apriamo la parentesi Berrettini, dalla rinuncia di Tokyo in poi”.

In chiusura arriva un confronto tra i tennisti italiani ed il fuoriclasse spagnolo Carlos Alcaraz: “Sinner fa di tutto e di più per migliorarsi, sono sicuro. Io quando giocavo il primo giorno ero un leone, il secondo ero già distrutto. Rune è di ferro, Alcaraz è un alieno, Sinner ha delle buone qualità anche atletiche, si muove bene con quelle leve, ma da un certo punto di vista deve costruirsi e mettere un po’ di benzina. Attenzione a dare per scontate le cose ed essere critici su queste cose, Sinner si danna l’anima per arrivare in cima. Sinner ha un metodo e prima o poi quella cosa lì paga. Che paghi poi al livello che vogliamo tutti dipende, ci sono gli avversari. È un uomo giovane, ha dei tempi diversi rispetto a quei due maledetti (Rune e Alcaraz, n.d.r.) che si stanno trovando sulla sua strada. Guardate Musetti che ridimensionata ha preso l’altro giorno dopo aver ridicolizzato ottimi giocatori. Alcaraz ora è su un pianeta che non esiste, perché anche quando gioca maluccio per i suoi standard sta trovando quella sua concretezza e nel momento in cui la trova non so se il miglior Djokovic può provare a farci partita“.

Carlos Alcaraz

Getty Images...nel terzo set le cose si complicano improvvisamente sul 5-2: Alcaraz ha fretta di chiudere e getta alle ortiche la bellezza di tre match point

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