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Tennis, Big 3 e Next Gen: ancora una distanza siderale

17 MAGGIO
TENNIS

La finale di Roma, giocata ad un livello veramente alto, ripropone una domanda che negli ultimi anni ci si è posti molte volte: quando finirà l'era dei Big 3?

SPORT TODAY

"Rafa, io e Roger stiamo reinventando la Next Gen. La Next Gen siamo noi". Questa battuta, pronunciata da Nole Djokovic al termine della finalissima degli Internzionali di Roma persa contro Rafael Nadal, offre parecchi spunti di riflessione, soprattuttto alla luce di questa prima parte di stagione tennistica. Gli Internazionali sono stati, fin qui, il 1000 di livello più alto in questo 2021, e non a caso in finale si è assistito al 57imo scontro tra i due grandissimi del tennis.

Il numero 1 del mondo ha risposto alla domanda di Diego Nargiso volendo porre fino ad una discussione a cui assistiamo ormai da troppi anni, anche se lui stesso sa benissimo che si continuerà a parlare di quando, come e perché la Next Gen scalzerà dal trono la vecchia guardia. Ma allo stato attuale delle cose, i classe 90 e 00 sono ancora lontanissimi da un punto di vista della qualità massima.

Penando a Hurkacz-Sinner, Tsitsipas-Rublev e Zverev-Berrettini, i finalisti dei primi tre 1000, si potrebbe pensare che in realtà le nuove leve siano ormai pronte a scalzare dal trono i Big 3, ma non è così. Non è infatti un caso che il miglior 1000 dell'anno si sia visto alle porte del Roland Garros, uno dei 4 major della stagione. Questo dimostra che, quando conta, i 3 Semidei del tennis possono ancora alzare l'asticella fino a vette irraggiungibili. L'ultimo Slam l'ha vinto il Djoker in Australia e, fatta eccezione per gli US Open 2020 giocati tra l'assenza di Nadal e Federer, la pandemia e la squalifica del recordman di settimane in vetta al ranking ATP, i major non sono mai stati terra di conquista della classe '90.

Il punto è uno e chiaro: se ormai Federer si avvia alla conclusione della propria carriera, Nole e Rafa non ci sono più cosi lontani, e in questo regime fisico possono permettersi di non giocare OGNI torneo della stagione, ma di prendersi anche delle pausa (come fatto da Nole dopo l'AO) per ricaricarsi e gestire le energie. L'esempio perfetto sono gli ultimi anni di Federer. Questo è l'unico modo per allungare la carriera in una disciplina così massacrante, in cui la differenza vera la fa la testa più delle gambe e del gomito. In questi spazi, lasciati liberi dai Big 3, si possono inserire ora le Next Gen, si spera il più possibile italiane.

Parlando del vincitore al Foro Italico, impressiona proprio come per lui la vittoria sia una vera ossessione. La doppia cifra di trofei non gli bastava al Roland Garros, Barcellona e Monte Carlo: Roma doveva aggiungersi alla lista del più grande giocatore mai ammirato sulla terra battuta. 

La testa è anche la chiave dei successi di Djokovic, vero e proprio uomo bionico del tennis che, è bene ricordarlo, non perde sul cemento contro Rafa dal 2013 (US Open). 

Alla fin fine, basta guardare i tornei che contano (Slam) dove i Big 3 vantano distanze assurde dagli umani. Si allungheranno la carriera, negli anni a venire, tentando di chiudere più rapidamente lo scambio e affidandosi a un vincente, magari anche a costo di perdere il punto, aiutati dalla prima di servizio come Federer insegna. La riprova l'avremo ancora una volta negli Slam, cominciando dal Roland Garros e da Wimbledon, dove sarà ancora più difficile per i ragazzi battere i tre totem al meglio dei cinque set.

Tanto per chiudere dando un'idea della forza dei Big 3, proponiamo di seguito la lista dei maggiori tornei vinti dai 3 (fonte: Eurosport):

Novak Djokovic - totale 59: 18 Slam, 5 ATP Finals, 36 Masters 1000, 0 ori olimpici in singolare

Rafa Nadal - totale 57: 20 Slam, 0 ATP Finals, 36 Masters 1000, 1 oro olimpico in singolare

Roger Federer - totale 54: 20 Slam, 6 ATP Finals, 28 Masters 1000, 0 ori olimpici in singolare

Un giorno dovranno per forza mollare la presa, ma non è questo il giorno ancora.

Novak Djokovic e Rafa Nadal

Getty ImagesNovak Djokovic e Rafa Nadal

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