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Ci sono la stilettata iniziale del danese e le due risposte dello sloveno sul tavolo e un soffio di vento che li divide nella generale, con una cronometro che potrebbe essere la cartina di tornasole: "Il duello tra l'omino in Maglia Bianca e l'omino in Maglia Gialla ha tanta storia alle spalle e tanta da scrivere: nei primi giorni il nuovo Cannibale aveva mostrato una spavalda sicurezza, ma nella prima vera tappa dei Pirenei il Re Pescatore aveva dato una fragorosa risposta sui pedali; a una prima lettura lo schiaffone sembrava una sentenza, ma nel tappone del Tourmalet la scena è cambiata. Ieri c'è stata la seconda puntata del romanzo riscossa: oggi il giorno di riposo, a naso la sfida verrà decisa dalla cronometro di Combloux, martedì 18: alla vigilia della scalata di Courchevel, la montagna che ci ricorda Pantani".
Il pronostico è legato alla tipologia dei corridori e a come sono arrivati ai nastri di partenza: "Se avessimo un solo soldo in tasca, lo punteremmo su Pogacar; Vingegaard è arrivato al massimo della forma, dopo aver divorato il Delfinato, mentre lui è rimasto a lungo fermo ai box per la frattura al polso sinistro; come logica, dovrebbe continuare a migliorare lo stato di forma e la corsa si deciderà nella terza settimana. Il fatto che ieri abbia attaccato a ridosso del traguardo, ci fa pensare che abbia capito di non strafare, approfittando di ogni occasione; Pogacar è un corridore più completo e più veloce, Vingegaard un freddo calcolatore, ma l'istinto del killer brilla negli occhi di Tadej. La rivalità è di certo un tema che nutre la leggenda del ciclismo".
Getty ImagesTour 2023