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IL MILAN E QUEL DIAVOLO DI GALLIANI
Attenzione al Milan quando si arriva all'ultimo giorno di mercato. Il Diavolo è in allerta, pronto a colpire con il suo forcone e a spiazzare tutti. No, non parliamo del simbolo della squadra, ma di Adriano Galliani: fenomeno delle grandi occasioni.
La storia, d'altronde, parla per lui. Senza andare troppo indietro e restando nel nuovo millennio, basta ricordare l'arrivo di Nesta in rossonero. Siamo nel 2002, la Lazio non se la passa bene. L'era Cragnotti è alle battute finali e la necessità di entrate si fa sentire. La società biancoceleste deve fare dei sacrifici e tra i calciatori in uscita c'è anche lo storico capitano. Un'occasione irripetibile per il Milan che, con il duo Galliani-Berlusconi, si assicura un giocatore che da lì ai 10 anni successivi scriverà la storia del club.
E non finisce qui. Merita una menzione speciale anche il colpo Robinho. Il brasiliano, reduce dal prestito al Santos, si trasferisce dal Manchester City al Milan il 31 agosto del 2010, per 18 milioni di euro. La sua permanenza in rossonero durerà 4 anni, in cui alzerà al cielo 2 trofei (Campionato e Supercoppa Italiana), 144 presenze, 32 gol e 30 assist. Che dire, chapeau.
Il Milan (o Galliani che dir si voglia) non sbaglia nel finale di mercato. Anche quando l'investimento rappresenta un rischio. Tipo nel 2013. Siamo a gennaio questa volta. Galliani contatta Raiola: lo storico agente apre al clamoroso ritorno a Milano di Mario Balotelli, stavolta sponda Milan. Una chance troppo grossa per farsela sfuggire. Il Condor si mette subito al lavoro e in poche ore chiude l'affare. La squadra guidata da Allegri arriverà terza in campionato, Balotelli sarà autore di 12 gol in 13 partite.
Iconico è un altro colpo di Galliani: Giacomo 'Jack' Bonaventura. È il 2014, il centrocampista si sta separando dall'Atalanta per firmare con l'Inter nelle ultime ore di mercato, dopo una lunga trattativa. Improvvisamente, però, l'accordo salta. Bonaventura si trova in un limbo pericoloso, risolto immediatamente da Marino. Forte dell'amicizia con il collega rossonero, il dirigente bergamasco chiama Galliani che fiuta l'occasione. Ottiene il 'sì' dell'allenatore Pippo Inzaghi e in cinque minuti, a poco dal termine, porta Bonaventura a Milanello. Il risultato: diventerà capitano dopo 6 anni, 184 presenze 35 gol e 30 assist (colpo alla Robinho?).
L'INTER: DALLA BEFFA DI RONALDO AL COLPO TRIPLETE
Milano è la regina dell'ultimo giorno di mercato. E non solo perché spesso il capoluogo lombardo ne diventa punto di riferimento. Come il Milan, infatti, anche l'Inter vanta movimenti che hanno segnato la storia: tanto in entrata, quanto in uscita. Da dove cominciare? Seguiamo il filo cronologico, così evitiamo di creare confusione.
Diventa impossibile non parlare di Ronaldo. Non Cristiano eh, il primo, quella folle unione di talento, forza e sfortuna. Sì, lui: il Fenomeno. Inutile dire che ha segnato la storia del club nerazzurro tanto in positivo, quanto in negativo. La data storica è il 31 agosto del 2002. Il rapporto con Hector Cuper è ai minimi termini e Ronny finisce nel mirino del Real Madrid. I Galacticos, forse la squadra più forte nella storia del calcio. I presupposti per andare via ci sono tutti e, infatti, l'addio si concretizza. Nessun finale a sorpresa, nessun lieto fine, per lo meno per l'Inter. All'ultimo giorno di mercato il grande talento saluta Milano, la delusione è tanta, al punto che qualcuno lo etichetta come 'traditore'. Una rabbia, però, che passa col tempo. Ronaldo è Ronaldo, impossibile avercela con lui.
La consolazione per i tifosi dell'Inter arriva nell'immediato. Ronaldo va via ed entra Hernan Crespo. L'attaccante lascia la Lazio, è uno dei sacrificati dal club biancoceleste, per le stesse ragioni di Nesta. Alle 23.25 dell'ultimo giorno utile di mercato, l'Inter scrive la storia del calciomercato: ceduto Ronaldo, acquistato Crespo. Un doppio colpo al fotofinish, forse inimitabile.
Crespo è stato sicuramente un trasferimento storico, ma mai al livello di uno degli uomini-triplete: Wesley Sneijder. L'Inter si riprende con gli interessi la beffa del 2002 dal Real Madrid. Sette anni dopo, nell'ultimo giorno a disposizione, la dirigenza nerazzurra ultima l'arrivo del centrocampista olandese, quel talento che si renderà decisivo nella conquista del Triplete, al punto da essere candidato alla vittoria del Pallone d'Oro.
MILITO AL GENOA: UN TRASFERIMENTO "AL VOLO"
Da un uomo Triplete a un altro: Diego Milito. Prima di passare per Milano, il centravanti argentino si è messo in mostra al Genoa ed è proprio il trasferimento in rossoblù ad aver fatto la storia. Il suo agente Federico Pastorello, dopo un'estenuante trattativa, non aveva alcuna intenzione di farla saltare. Il cronometro scorreva, il tempo a disposizione era minimo e la distanza per arrivare al deposito dei contratti troppa. Il gong, infatti, suona: il mercato è chiuso e ogni speranza sembra persa. È qui che la determinazione di Pastorello fa la differenza. L'agente lancia il contratto del suo assistito oltre la porta degli uffici della Lega Calcio. La pena? Sospensione e 20.000€ di multa. Il risultato? Milito è un nuovo giocatore del Genoa. È il 2008, l'attaccante di Bernal torna in Liguria per una sola stagione: subito dopo arriverà l'Inter, poi "il Principe diventerà re nella notte di Madrid".
IBRA ALLA JUVE: UNA CONSACRAZIONE "REVOCATA"
Il 2004 è l'anno in cui Ibrahimovic passa alla Juve. Il centravanti svedese, reduce dall'esperienze al Malmo e all'Ajax, ha l'occasione di fare il salto di qualità nella società bianconera. Un trasferimento da 16 milioni di euro, arrivato nelle ore conclusive del mercato. Cosa gli frutterà? La titolarità, i 16 gol in 35 presenze e la possibilità di mettersi in mostra agli occhi dei grandi. Ma anche uno scudetto, abrogato per Calciopoli, e una retrocessione in Serie B. Una consacrazione "revocata" ma che non fermerà il talento svedese.
TEVEZ (E MASCHERANO): SALVEZZA OTTENUTA... MA A QUALE PREZZO?
Sapevate che Tevez e Mascherano arrivarono in Europa grazie al West Ham? Forse per alcuni già questa è una notizia, ma mai quanto l'assurdità del loro trasferimento. Nell'estate del 2006 gli Hammers si assicurano l'arrivo dei due talenti del Corinthians, quelli che facevano acquolina a mezza Europa. Un doppio colpo incredibile, arrivato nelle ultime ore del mercato. Un trasferimento tanto importante quanto... illegale. Ecco perché.
Il West Ham quell'estate aveva trovato l’accordo con la Media Sports Investments, l’agenzia che gestisce i diritti dei due giocatori argentini, grazie alla mediazione dell'agente Joorabchian. Sembrerebbe tutto ok, se non fosse che la MSI pochi mesi prima aveva mostrato interesse per l’acquisizione della società inglese, ritirandosi all'ultimo. Ad attirare ancora di più l'attenzione della Football Association è la volontà di tenere nascoste le cifre da parte del club londinese. Una stranezza che fa insospettire. Soprattutto considerando il valore di un giocatore come Tevez. A detta dello stesso agente nel mese di gennaio, il giocatore possedeva una clausola nel contratto di circa 75 milioni di sterline. Eccessivamente alta per una società come il West Ham.