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Serie A, un ultimo pensiero di Simone Inzaghi alla Lazio

16 GIUGNO
CALCIO/SERIE A

Il neo tecnico dell'Inter Simone Inzaghi si congeda definitivamente dal mondo biancoceleste, ed ora è pronto a tuffarsi anima e corpo nel progetto nerazzurro.

SPORT TODAY

Simone Inzaghi, dopo tantissimi anni di militanza alla Lazio, prima da semplice giocatore poi da tecnico, ha finalmente lasciato l'ovile per avventurarsi nel mondo, atterarndo nel nuovo mondo Inter targato Zhang e Marotta. L'ex tecnico biancoceleste, che a Roma ha costruito un vero e proprio ciclo vincente senza i soldi dei grandi club, è stato intervistato dal Corriere dello Sport, che in pratica consiste in una lunga lettera d'addio alla Lazio e ai tifosi laziali Un addio che parte proprio dall'inizio:

“Avevo 23 anni quando sono arrivato a Roma Ero un ragazzino pieno di sogni e ambizioni, che pensava solo a diventare un calciatore affermato. La Lazio in quel momento rappresentava per me una splendida opportunità, una possibilità per raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissato. Mai mi sarei immaginato che sarebbe diventata la mia nuova casa. Giorno dopo giorno, quell’esperienza professionale è diventata molto di più. Ho scoperto una nuova famiglia. Sono cresciuto e diventato uomo insieme a tutti voi, trascorrendo 22 anni meravigliosi. Non dimentico né le gioie (tante), né le lacrime. Non dimentico le vittorie, né tantomeno le sconfitte".

Il momento più difficile, come per ogni cosa, è stato però quello della scelta:

"Non è stato facile voltare pagina. Ci vorrà tempo per elaborare le emozioni e un cambiamento così radicale. Non ho problemi ad ammettere che lasciare la Lazio sia stata una delle scelte più complicate della mia vita, non ho avuto ancora nemmeno la forza di andare a svuotare l’armadietto a Formello. I motivi che mi hanno portato a fare questa scelta non voglio affrontarli, ma è probabile che tutti avremmo potuto fare meglio. Nessuna polemica, s’intende. Non le ho mai fatte prima e tantomeno le farei adesso o più avanti. Non mi permetterei mai di polemizzare con una società che ringrazierò per sempre".

Concludendo, Inzaghi si dimostra uomo vero, e ringrazia coloro che per primi gli hanno concesso questa grande opportunità, ovvero il Presidente della Lazio Claudio Lotito e il Direttore Sportivo Igli Tare:

"Senza il presidente Lotito e il DS Tare non avrei mai potuto realizzare il mio sogno di allenare la squadra del cuore, una società che ringrazierò per sempre. Allo stesso tempo, però, sono anche un professionista che ama il suo lavoro: per questo la mia determinazione e la voglia di mettermi in gioco mi portano lontano da Roma e non nego di essere completamente concentrato in questa nuova ed entusiasmante avventura con l’Inter. Ma voi tutti, tifosi, amici e compagni, mi mancate e mi mancherete: volevo farvelo sapere, perché vi considero parte della mia famiglia, della mia vita. Quando uscirà il calendario, la prima cosa che farò sarà quella di vedere il giorno in cui tornerò all’Olimpico. E ve lo dico già da adesso: verrò sotto la Curva Nord per salutarvi. Non mi interessa se ci saranno fischi o applausi, accetterò qualsiasi cosa. Io ci sarò, sappiatelo. Sentirò sempre la Lazio come casa mia. E io, per voi tifosi, resterò sempre e solo Simone. È stato un privilegio e un grande onore. Abbiamo scritto e raccontato tutti insieme anni che rimarranno nella storia. Vi voglio un mondo di bene. Sarete per sempre parte di me".

 

Simone Inzaghi

Getty ImagesSimone Inzaghi

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