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Serie A, Nesta: "Milan da Scudetto; troppi 12 milioni a Donnarumma"

6 SETTEMBRE
CALCIO/SERIE A

Alessandro Nesta a tutto tondo in questa bellissima intervista del Corriere della Sera. Dalla lotta Scudetto al Suo Milan, ecco l'ex leggenda rossonera.

SPORT TODAY

L'ex difensore centrale del Milan Alessandro Nesta, oggi allenatore professionista con un passato in Serie B, dalla sua nuova vita a Miami Beach dice la sua sul mondo Milan e sulla lotta Scudetto dalle pagine del Corriere della Sera. Queste le sue parole:

"Il Milan è da Scudetto. Forse non parte favorito, ci sono squadre più forti, ma non è detto che sia un male, anzi. La verità è che quest'anno sono in molte a poter vincere. Una cosa è certa: la strada è quella giusta".

Una domanda verte su come viene vista la Serie A all'estero, sopratutto questa stagione dove se ne sono andati Campioni del calibro di Ronaldo, Hakimi e Lukaku:

"Il calcio italiano all’estero resta sempre amatissimo, ma è innegabile che abbia perso parecchi protagonisti con questa fuga di massa. È un danno d’immagine e tecnico. Penso alla crescita dei giovani, che maturano prima in un contesto tecnicamente più elevato. Ma così è: il calcio segue i soldi. E i soldi in questo momento non sono in Italia".

L'Europeo doveva essere una vetrina, invece così non è stato:

"Succede da tempo. Una volta in serie A arrivavano i migliori ventenni, oggi i migliori trentacinquenni".

Il Milan combatte per lo scudetto ma intanto ha perso Donnarumma e Calhanoglu:

"Non è più come una volta che andavi con i soldi e compravi il campione che volevi. Ora ci vuole intelligenza, buonsenso, prospettiva. Maldini ha fatto un gran lavoro. Il Milan oggi non può permettersi di tenere un portiere che chiede 12 milioni. Rispetto la sua scelta, è andato in una dimensione altissima. Certo, il Milan l’ha perso a zero: un peccato".

Dove può arrivare il Milan in Champions? E in Serie A c'è una favorita?

"Sarà una sorpresa, ne sono sicuro. Per storia il Milan ha sempre interpretato la Champions con una determinazione speciale. L’Inter ha perso tanto, ma ha comprato bene. È rimasta forte. E Simone Inzaghi è davvero bravo. La Juve deve dimostrare di saper reagire al trauma dell’addio di Cristiano. Le romane sono attrezzate e interessanti. Uguale il Napoli, che ha Spalletti, ci sa fare. E poi c’è la solita Atalanta, una certezza".

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