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Roma-Napoli, Josè Mourinho è un fiume in piena: "Rispetto la società, col Napoli non è la svolta"

23 OTTOBRE
CALCIO/SERIE A

Mou torna quello di sempre, non più Normal One ma ancora Speciale. In conferenza stampa pre Napoli, il portoghese torna sulla disfatta norgevese ma non concede passi indietro.

SPORT TODAY

È un Mourinho dei bei tempi andati, quelli dell'Inter per intenderci, quello che prende la parola in sala stampa per presentare la sfida di domani pomeriggio contro il Napoli di Luciano Spalletti, ancora imbattuto in Serie A. Lo Special One è reduce dalla tremenda sconfitta norvegese in Conference League contro il Bodo Glimt, dopo la quale aveva pesantemente attaccato i propri giocatori per la prestazione. Ancora più importante, aveva ammesso candidamente che le riserve non sono all'altezza dei titolari, e qui apriti cielo: una marea di critiche piovute sia sulla squadra che su Mou, che però prima del Napoli non fa marcia indietro sulle proprie posizioni:

"Non ti rispondo in modo specifico, ma in modo globale. C'è tanta gente che ride di quello che ho fatto con la Roma. I Friedkin hanno ricevuto in mano tanti errori che altri hanno fatto. Tiago Pinto lo stesso. La proprietà ha speso tanti soldi per fare bene. Sono stati spesi soldi per pulire e cercare di creare condizioni per un progetto che ha bisogno di tempo. Quando qualcuno dice che Mourinho non è contento è una bugia e non poteva essere più grande. Mourinho vuole più calciatori? Sì, come tutti. Mourinho vuole giocatori dello stesso livello? Sì, ma Mourinho non è uno stronzo e ha rispetto per i Friedkin e per Tiago Pinto. Mourinho accetta la situazione e la capisce. Un risultato del genere come quello di Bodo capita una volta nella vita, ma l'unico responsabile sono io. Nè i calciatori, né i giocatori né Tiago. Ho deciso di far giocare una squadra che aveva un grande rischio di perdere la partita. Non pensavo un disastro così, ma la responsabilità resta la mia. L'ho fatto per paura degli infortuni, per il campo sintetico e perché non ho due giocatori per ogni posizione. Ho fatto male, e la responsabilità è mia".

"Quando noi avevamo quattro vittorie in quattro gare di Serie A io ho detto scherzando di San Pietro. Se Chiellini si infortuna gioca de Ligt. Se Alex Sandro è stanco gioca De Sciglio, faccio l'esempio con Max perché non si arrabbia con me. La nostra squadra in qualche ruolo ha soluzioni di livello. In altre no e non c'è da nasconderlo. Stiamo costruendo una squadra, ma abbiamo bisogno di costruire una rosa e serve più mercato, più soldi e i proprietari che stanno facendo uno sforzo incredibile per migliorare il club a tutti livelli devono essere rispettati. Quando mi dicono che viene scritto che ho problemi con i Friedkin, non è vero. Io rispetto i Friedkin e devono credere tutti, i romanisti anche, nel lavoro della proprietà e di Tiago. C'è gente con le tasche piene di commissioni, di premi, e poi sparisce. E poi pagano i Friedkin, paga Tiago e pago io che vado in panchina. Ma io sono onesto e mi prendo la responsabilità delle mie scelte, lasciate gli altri in pace che stanno facendo un lavoro fantastico. Se poi possono aiutarmi di più a gennaio o in estate li ringrazierei tantissimo. Domani vedrete la panchina, non ci sono giocatori scarsi, ma ci sono molti giovanissimi".

Poco spazio in realtà viene riservato alla sfida col Napoli, partita davvero impegnativa per i differenti momenti che stanno vivendo le due squadre. I partenopei hanno il vento in poppa, sono primi con 8 vittorie su 8 e si godono un Osimhen in stato di grazia. La Roma invece è indietro di 9 punti dopo averne vinte 4 nelle prime 4, ma per lo Special One non è comunque decisiva, ne si può considerare la partita della svolta:

"Non è una svolta, stiamo facendo un campionato positivo, con prestazioni più positive dei risultati. Abbiamo 15 punti, ne meritavamo di più. Non penso alla svolta, penso a vincere. La partita è difficile, loro le hanno vinte tutte e stanno bene. Zaniolo e Karsdorp? Sono pronti per giocare, gioca la squadra che ha giocato con la Juve".

Fin qui la Roma ha perso entrambi i big match giocati in campionato, con Lazio e Juventus, ma per Mou neanche questo sembra essere un problema:

"Non c'è alcun complesso, l'unica cosa che interessa è che nelle ultime due stagioni siamo arrivati sesti e settimi. Se quest'anno finiamo più in alto e non vinciamo contro nessuna big, non è un problema. A me piace giocare i big match, pensare ai risultati del passato è un limite. Domani affrontiamo il Napoli, cerchiamo di vincere".

Appuntamento domani, ore 18.00 all'Olimpico di Roma per Roma-Napoli.

 

Mourinho

Getty ImagesMourinho

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