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Roma, Mourinho: "Non piango più, Pellegrini vicino al rinnovo"

11 SETTEMBRE
CALCIO/SERIE A

Il 58enne tecnico portoghese di Setubal presenta la sfida contro il Sassuolo: "Non ho mai avuto un giocatore con il potenziale di Zaniolo".

SPORT TODAY

Le vittorie contro Fiorentina e Salernitana proiettano la Roma in testa alla Serie A a punteggio pieno. Nella terza giornata, i giallorossi affrontano il nuovo Sassuolo di Dionisi reduce dal blitz di Verona e dal pari interno con la Samp.

Alla vigilia della sfida, il tecnico giallorosso Josè Mourinho ha parlato in conferenza stampa, ecco le sue parole.

"I giocatori impegnati in nazionale? E' un problema da tanti anni, ma non c'è una soluzione semplice. Club e nazionali hanno interessi diversi: ho deciso di non piangere e non essere negativo".

"Zaniolo? Il club è stato cauto lo scorso anno perché già si parlava che potesse allenarsi con la prima squadra, che potesse giocare magari l'ultima partita: la Roma ci è andata piano. Per diverse ragioni non potevo venire in Italia prima dell'1 luglio, ma alcuni miei collaboratori avevano già iniziato a lavorare con lui. Quest'anno lui doveva andare al di là delle cicatrici emotive, ha avuto il suo tempo, ha fatto una grande prestagione e in questo momento sembra aver totalmente dimenticato i problemi che ha avuto. Sente la fiducia della gente, sta bene. E' facile per voi paragonare questo Zaniolo a quello prima dell'infortunio, ma adesso è un ragazzo con più maturità. C'è ancora margine di miglioramento: sarei un allenatore molto scarso se non avessi nulla da dargli. Non ho mai avuto un giocatore con il suo potenziale tecnico e fisico".

"Abraham? Mi aspettavo questo impatto importante come giocatore. Però c'è sempre un dubbio sui giocatori che nascono e crescono nel proprio habitat naturale. Un ragazzo di Londra sarà per sempre un ragazzo di Londra: non escono tanto e quando escono c'è sempre il dubbio 'si adatta o no?'. Il mio dubbio è stato risolto. Gli piace veramente stare qui: è già perfettamente integrato non dal punto di vista calcistico, ma dal punto di vista umano".

"Pellegrini? Ogni giorno che passa è più vicino a firmare il rinnovo. Non c'è storia. Io lo voglio, il club lo vuole e lui vuole rimanere con noi: la situazione è vicinissima all'epilogo. Se il suo procuratore non decide io darò l'indirizzo del procuratore, poi potrete pubblicarlo e i tifosi possono andare sotto casa sua. Anche quando Dzeko era qui non ho mai voluto decidere chi dovesse essere il capitano, perché dovevo capire le dinamiche del gruppo e la personalità di ognuno. Per noi Pellegrini è il nostro capitano: Mancini il secondo e Cristante il terzo. Sono convinto che firmerà presto: e lì diventerà il nostro capitano per molti anni".

"Ho tanto rispetto per Dionisi e per questa nuova generazione di allenatori, come Italiano o altri, che fanno un percorso che li ha fatti arrivare finora dove meritano. Nessuno di voi mi ha fatto una domanda sul Sassuolo, che è una squadra molto difficile da affrontare".

"I Mondiali ogni due anni? Ci penserò quando allenerò una nazionale: non adesso. Voglio farlo presto, ma non adesso".

"Il mestiere dell'allenatore è molto cambiato: io dovevo andare al campo con  il taccuino e se ti andava bene riuscivi a reperire i VHS. Oggi non dico che sia più facile, ma è diverso. Oggi hai tante informazioni, ma devi essere bravo a selezionare l'informazione e differenziarle tra quella che è buona per te e quella che è buona per i giocatori".

"Abbiamo giocato due gare, non venti: dopo due gare la distanza con l'Inter non è di 29 punti: è solo un goal, se non sbaglio. Non significa niente: mi importa la nostra strada, non mi preoccupa ciò che fanno gli altri. Per adesso dobbiamo pensare a noi, alla nostra evoluzione come squadra. A gennaio poi si vedrà: dove saremo e dove saranno gli altri. Ho letto qualcosa di Allegri che mi è piaciuto tantissimo: 'Alla fine i risultati sono importanti'. Il valore dei punti. Non possiamo scappare da questo. Se la gente è contenta anche io sono contento, ma da qui a pensare che siamo una squadra fantastica ne passa. Dopo 999 partite dico: contento contento, tranquillo tranquillo".

"Mancini, Pellegrini e Smalling stanno bene: l'unico che non sta bene è Vina, che è arrivato un'ora fa. Tutti quelli che erano in dubbio sono stati recuperati, oggi si allenano e domani sono a disposizione. Domani non ci sarà turnover: ma quando tu hai tanti giocatori bravi per la stessa posizione non hai turnover, è opzione. Il vice Karsdorp? Reynolds o Ibanez, che è un terzino di stabilità".

"Mercato? Se paragoniamo la nostra rosa con quella dei club al vertice la differenza è evidente, ma io mi fido dei giovani".

Josè Mourinho Roma

Getty ImagesJosé Mourinho

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