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Ha rallentato in campionato, battuto dall'ex Milan. Ora Gattuso prova a rilanciarsi in Europa League, competizione in cui ha fin qui vinto due gare su tre. Per il suo Napoli la possibilità di blindare la qualificazione ai sedicesimi e allo stesso tempo spazzare via i dubbi post ottavo turno.
Immediatamente dopo la partita contro il Milan, infatti, c'era stato un po' di malcontento, già superato in vista della prossima gara europea contro il Rijeka , nonchè del proseguo di campionato, in cui il Napoli si trova a due lunghezze dalla Champions e a sei dalla vetta occupata dai rossoneri.
Alla vigilia di Napoli-Rijeka, Gattuso ha parlato così: "Le vicende esterne? Sarebbero alibi, con me chi cerca alibi non può stare. Io lavoro a 300 all'ora tutti i giorni, voglio persone con passione e lo vedo nella mia squadra, che mi segue".
Gattuso è contento del suo Napoli, ma serve qualcosa in più: "I numeri dicono che giochiamo un grandissimo calcio ma serve più malizia, cattiveria. Qualcuno qui a Napoli pensa che dovevamo fare 130 punti e non perdere mai, ma io so che calcio proponiamo e possiamo fare meglio. Ma la strada che abbiamo iniziato mi piace molto".
Per il tecnico del Napoli, il post Milan non è stato infuocato, ma solo ordinaria amministrazione: "Ho parlato alla squadra, non ci ho litigato. L'impegno c'è sempre, c'è appartenenza, ma in questo momento tutto ciò non basta e voglio qualcosa in più. Il giocare bene ci fa sedere, non deve accadere. Ho detto che la responsabilità è mia dopo un anno, non c'è stato nessun massacro, non è vero che ho puntato sui giocatori, la squadra lo sa come intendo io il calcio".
L'obiettivo del Napoli è migliorare costantemente: "Bisogna alzare l'asticella entrando subito in partita, senza regalare perché a noi nessuno ci regala niente. Bisogna leggere anche gli altri dati, non giudicare solo i risultati, la squadra fa tantissime cose alla grande, ma per distruggere gli avversari ci manca questo passaggio".
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