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Milan, i retroscena sulla vita e la carriera di Franco Baresi

3 OTTOBRE
CALCIO/SERIE A

Franco Baresi è senza dubbio l'immagine della leggenda rossonera assieme a Paolo Maldini. Alcuni retroscena della sua carriera vengono raccontati da Baresi stesso oggi al Quotidiano Nazionale.

SPORT TODAY

La leggenda del Milan Franco Baresi, vicepresidente onorario dei rossoneri, ha parlato della sua vita e della sua carriera sportiva dalle colonne del Quotidiano Nazionale. Baresi è stato il simbolo della rivoluzione attuata da Arrigo Sacchi, leader di una difesa che conquisterà il mondo. Leggendari i suoi movimenti al alzare il braccio in segno di fuorigioco, dopo i quali l'arbitro puntualmente fischiava anche se fuorigioco non era. Questo per raccontare il carattere e lo spessore in campo di un difensore che ha segnato un'epoca. 

Baresi racconta di molte traversie e difficoltà che ha dovuto superare nella sua vita, iniziando a parlare della propria infanzia e dell'avvicinamento al mondo del pallone e della scomparsa dei genitori quando era ancora molto giovane:

"Ho dovuto lottare duramente. Però ho avuto la fortuna di incontrare le persone giuste, a partire dal parroco del paese, don Piero Gabella: un costruttore di sogni. Aveva capito che spingere i ragazzi a coltivare la propria passione li avrebbe portati a un risultato. Il suo oratorio, a Travagliato, provincia di Brescia, era una fucina di talenti. In me aveva visto che c’era stoffa, e ha saputo spronarmi".

Baresi parla anche della finale di Pasadena a USA '94, partita giocata da Baresi praticamente zoppo (reduce pochi giorni prima da un infortunio al menisco terribile) e nella quale sbagliò anche uno dei rigori proprio come Baggio:

"La delusione è stata tanta, ma oggi so cosa ho fatto. Da quel mondiale, che era la mia ultima occasione, sono uscito comunque vincente. Ho giocato reduce da un brutto infortunio. Dopo la scivolata e il menisco rotto, i giornali avevano titolato: Usa, addio Baresi. E invece alla finale ero in campo. Dietro un’impresa riuscita ci sono tutte le prove dure che servono a fortificarsi".

Impossibile non nominare poi i derby giocati contro suo fratello Beppe, che ai tempi militava nell'Inter. Partite in cui c'era solo agonismo sportivo, ma non rivalità:

"Cercavamo di lasciarla fuori dalla porta. C’era, invece, la preoccupazione che nessuno dei due si infortunasse. Quando ci si incontrava in campo, era emozione pura. Alla vigilia ci scherzavamo sopra e si scommetteva pure: chi vinceva, pagava".

Infine, Baresi parla anche della scelta da capitano di non abbandonare il Milan quando retrocesse in Serie B:

"Quella scelta ha fortificato il mio rapporto col Milan. Sembrava l’anno peggiore, si è rivelato quello della mia rinascita. Sono diventato capitano, ho incontrato Maura, colei che da 35 anni è mia moglie".

Franco Baresi nel 1989

Getty ImagesFranco Baresi nel 1989

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