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L'Inter dei... conti

4 MAGGIO
CALCIO/SERIE A

Dopo la festa scudetto, si torna a ragionare sulle prossime mosse e decisioni della società.

GUIDO BAGATTA

Poche ore dopo la conquista da parte dell’Inter del suo diciannovesimo scudetto, si è inevitabilmente ricominciato a parlare di quello che succederà alla società nerazzurra nei prossimi mesi. In molti si sono mostrati confortati dall’arrivo a Milano di Zang jr. finalmente tornato in città dopo una lunga assenza, legata soprattutto alle norme anti covid per i viaggi da e per la Cina.

Il problema è che Zang, giunto in sede una decina di giorni fa, per poter in qualche modo celebrare il suo primo scudetto a fianco dei suoi dirigenti (sul campo lo potrà fare domenica prossima, prima, durante e dopo il match con la Sampdoria) al di là di qualche parola di circostanza, non si è mai sbilanciato su quello che la sua famiglia intende (o può) fare per garantire un futuro luminoso ai neo campioni d’Italia. In questi mesi si è parlato spesso dei grossi problemi che gli Zang hanno avuto in Cina col governo, problemi che poi si sono ripercossi a valanga sulla squadra e su tutto ciò che la riguarda.

Gli stipendi in ritardo sono stati il segnale che le cose avevano davvero imboccato un sentiero pericoloso (a memoria d’uomo, una cosa simile, in Italia, non è mai successa per un top team) e che bisognava trovare al più presto dei correttivi. In queste ultime settimane si sono rincorse molte voci, tutte di aspetto economico, che darebbero l’imminente entrata in società di un fondo, con una “iniezione” di denaro fresco di 250 milioni, che però basterebbero solo a colmare il disavanzo di bilancio provocato dai debiti pregressi ed a pagare gli emolumenti arretrati dei giocatori e del tecnico. Per costruire qualcosa di solido per il futuro, ci vorrà ben altro e nemmeno l’arrivo di un potenziale socio di minoranza (che dovrebbe prendersi il 20% del pacchetto azionario) risolverebbe la questione.

La campagna acquisti per l’anno prossimo è alle porte e l’Inter, in teoria, dovrà ulteriormente rinforzarsi per cercare di contare anche in Europa. Pur con una rosa abbastanza profonda, Conte ha finito col giocarsi lo scudetto usando 13 giocatori: come capirete, adesso, ce ne vorrebbero almeno altri 5 di peso, ai quali vanno aggiunti gli eventuali sostituti di qualche (possibile) partente. Di sicuro i neo campioni devono comprare un portiere di riserva, dando poi per scontato che Musso dovrebbe diventare il titolare al posto di Handanovic, che finirà altrove. Ma questi sono discorsi tecnici che verranno trattati più avanti, sperando che ci sia la liquidità per poterli affrontare, liquidità che ovviamente tocca in prima persona anche Antonio Conte, che deve capire al più presto che squadra avrà nel prossimo campionato nel quale vorrebbe sicuramente perdere meno…. anni di vita, che in quello che ha appena vinto. Il miglior allenatore italiano (al di là che possa essere più o meno simpatico al mondo intero) potrebbe essere il primo interessato a quello che Zang jr. avrà (ma soprattutto, dovrà) dire al più presto sul futuro reale che attende l’Inter.

Domenica, il suo discorso celebrativo, in un perfetto inglese, era pieno di contenuti standard, di citazioni importanti, di cose di etichetta che un presidente doveva dire dopo aver vinto uno scudetto, nulla d’altro. I più pessimisti vedono nel suo silenzio di questi giorni sugli argomenti economici, dei segnali che non promettono nulla di buono. Altri, invece, interpretano il tutto come una specie di preparazione per poi annunciare, una volta anche chiariti gli ultimi aspetti con la casa madre, che il 21/22 sarà una stagione da vivere in vetta, un po’ dovunque.

Chi avrà ragione? A voi la scelta, con la certezza che non passerà molto tempo per capirlo.

GUIDO BAGATTA
Steven Zhang

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