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Su venti squadre del massimo campionato italiano, sette sono di proprietà straniera e Inter, Roma e Milan ne hanno già cambiate due. A partire dell'agosto 2020 a Roma è comincia una nuova era sotto la presidenza di Dan Friedkin che mette fine alla parentesi straniera - di una stessa proprietà - più lunga registrata finora in Italia ovvero quella di Pallotta che acquistò i giallorossi nel 2011.
"Il mio interesse per il calcio italiano deriva dal fatto che mia madre è italiana. Sono italoamericano e ho una grande passione per il soccer. Ho visto l'opportunità di entrare nel calcio, speravo e sognavo un giorno di essere proprietario di una squadra in Italia". Sono queste le parole del neo presidente del Parma, Kyle Krause, che ha preso i ducali nello scorso settembre.
Un altro recente passaggio di club italiani in mano straniere è quello che riguarda la Fiorentina. Il 6 giugno 2019, la famiglia Della Valle ha ceduto ufficialmente la Fiorentina all'italo-americano Rocco Commisso, numero uno della Mediacom Communications Corporation.
È nel giugno 2016, invece, che l'Inter passa in mano all'attuale proprietà cinese. Il Gruppo Suning, con Steven Zhang presidente, acquista il 68.55% delle quote nerazzurre, mentre è nel gennaio del 2019 che l'altro 31.05% (con qualche socio di minoranza a completare il pacchetto restante e inferiore all'1%) viene acquisito dalla LionRock Capital che di fatto fa finire l'era Tohir.
Anche l'altra squadra di Milano è in mano a proprietari stranieri. È il 10 luglio 2018 quando Paul Singer, fondatore e proprietario della Elliott Management Corporation acquisisce il 99.93% delle quote del Milan, a seguito dell'inadempimento delle obbligazioni verso il fondo d'investimento americano da parte del presidente Yonghong Li. Il nuovo n° 1 del club diventa Paolo Scaroni chiudendo definitivamente il capitolo Berlusconi. L'epoca cinese, tuttavia, finirà dopo un solo anno a causa di inadempimenti obbligazionali verso il fondo Elliott.
Si parla straniero anche a Bologna. È nel 2014, infatti, che un gruppo di investitori nord-americani, rappresentati dall'imprenditore canadese Joey Saputo e dall'avvocato newyorkese Joe Tacopina, decidono di rilevare la proprietà rossoblù. Tacopina dura però poco in Emilia e decide di lasciare lasciando tutto in mano al canadese. Oggi tra l'altro, Tacopina è presidente del Catania.
Infine la più recente è il cambio di proprietà avvenuto a Spezia: da Volpi si passa all'americano Robert Platek.
Gli italiani proprietari di club di serie A rimangono tredici: la famiglia Percassi con l'Atalanta, i Vigorito a Benevento, Tommaso Giulini numero uno del Cagliari. La famiglia Vrenna proprietaria del Crotone, Enrico Preziosi del Genoa, Maurizio Setti dell'Hellas Verona. Poi la storica proprietà Agnelli della Juventus, la Lazio di Claudio Lotito, il Napoli di Aurelio De Laurentiis. La Sampdoria è nelle mani di Ferrero, il Sassuolo della famiglia Squinzi, infine il Torino di Urbano Cairo e l'Udinese della famiglia Pozzo.
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