Juventus, giusto sostituire Pirlo?

Domandone per tutti: se, dopo aver vinto la coppa Italia, la Juventus dovesse anche agganciare il quarto posto in classifica ed andare quindi in Champions, quante possibilità ci sono che Andrea Pirlo, venga riconfermato? Molti di voi avranno risposto “poche o nulle”. E questo, nonostante una stagione che ha comunque visto la Juve vincere due trofei e centrare (eventualmente) l’obbiettivo Champions che, dal lato finanziario, può dare una grossa mano a rimettere i conti del club a posto.

Come dite: ma la Juve ha mollato lo scudetto dopo nove anni e lo ha fatto nella peggiore delle maniere, giocando male, perdendo partite assurde, mettendo in campo sempre formazioni diverse, eccetera eccetera…Vero, ma sino ad un certo punto. Prima o poi una squadra che domina, deve in qualche modo abdicare, succede in ogni sport a squadre. E’ accaduto nel basket NBA, prima con Boston, poi con i Lakers, infine con Chicago. E’ successo nel rugby, con gli immensi “All Blacks”, è avvenuto al grande Ajax in Olanda, doveva capitare anche nel calcio di casa nostra. Certo, è difficile che, dopo aver visto dominare la propria squadra per quasi un decennio, i tifosi della Juventus possano accettare, tutto di un tratto, che la stessa, per una stagione intera, dia l’idea di non esserci o quasi. D’accordo, ma una seconda domanda ve la voglio fare: vorrei sapere chi lo ha detto e scritto che se un club è di proprietà degli Agnelli, sia obbligato a vincere sempre, in qualsiasi condizione.

Certo, nell’ultima decade, l’abitudine ce l’avevamo fatta un po’ tutti, con la mancanza di una alternanza che, seppur limitata ad altri quattro club, il calcio ci aveva sempre dato, prima dell’anno del triplete interista. Da poco più in là in poi, invece, il mondo del pallone è sempre stato bianconero, e basta. E proprio qui sta il punto ed anche una chiave di lettura differente per comprendere tutto quello che è successo e sta ancora accadendo. Sicuramente gli Agnelli, quando hanno dato la squadra in mano ad Andrea Pirlo, non avevano certo previsto un testacoda di simili proporzioni, ma, se ci pensate bene, anche il rodaggio di un allenatore “rookie” per una stagione, con tutte le sue incertezze allegate, potrebbe aver avuto un senso e quindi, con questa ottica in mente, una conferma dell’inventore della maledetta, potrebbe non essere poi così fuori dal panorama prossimo venturo. Tutto questo (sempre, ovviamente che arrivi la qualificazione per la Champions), prendetelo come molto più di una labile ipotesi. Innanzitutto, per motivi economici: in un’annata come la 2021/22, le spese “folli” di una volta non sono più previste e considerato che tutti i inomi fatti per sostituire Pirlo, costano da sei a sedici volte il medesimo, il budget sarebbe già una buona ragione per la riconferma. Poi c’è il fatto della squadra giovane che è stata rifondata solo in parte e che lo sarà ancora di più durante l’estate.

Prendendo i vari Chiesa, Kulusevski, Arthur e McKennie , la Juve aveva dato un chiaro segnale alla fine dello scorso torneo: d’accordo Ronaldo, che costa tanto, non è giovane ma è pur sempre il miglior giocatore del mondo, ma tutto il resto lo mettiamo in discussione perché vogliamo abbassare l’età media della squadra di almeno 6 anni. Rifondazione che verrà sicuramente completata nelle prossime settimane, a partire dal ruolo del portiere, passando a quello di almeno uno (se non due) difensori da affiancare a De Ligt e magari di un tornante. Ed in questo progetto, pensateci bene, Pirlo, con l’esperienza che si è fatto in un’annata difficilissima come questa, ci starebbe ancora come allenatore. Tanto si è capito che, a meno di miracoli veri, anche con un qualsiasi altro in panchina, la Champions è ancora un sogno impossibile, mentre in campionato è tutto un altro sport, in campo e fuori. Detto questo…chissà.

Getty ImagesAndrea Pirlo