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Juventus, Allegri: “Futuro? Parlerò con la società il 5 giugno”

27 MAGGIO
CALCIO/SERIE A

Alla vigilia della partita con il Milan, l'allenatore bianconero accenna anche al suo futuro e parla di Giuntoli

SPORT TODAY

Tempo di Juventus-Milan, ma anche di futuro. Massimiliano Allegri non si sottrae a nessuna domanda alla vigilia della partita contro i rossoneri. Si parte dalla settimana non buona vissuta: “È stata una settimana difficile, non bella guardando i risultati. La delusione di Siviglia, l'amarezza, l'arrabbiatura e poi la sconfitta di Empoli. Ora bisogna rialzarci perché mancano due partite e domani è Juventus-Milan. Lo stadio sarà pieno, dovrà essere una bella serata anche perché noi dobbiamo consolidare la classifica: quella sul campo che dice 69 punti, quella che ci dà ancora qualche speranza per entrare in Europa. Poi prepareremo la partita di Udine che chiuderà una stagione difficile con molti alti e bassi dai quali dovremmo fare tesoro”.

Allegri si concentra sul Milan, anche se quella di domani potrebbe essere la sua ultima sulla panchina bianconera in casa: “Domani è l’ultima partita di questa stagione in casa. Domani è sempre Juventus-Milan e loro hanno l'obiettivo di entrare in Champions, noi matematicamente non siamo fuori da niente. La partita di Empoli ha sicuramente complicato il percorso”.

Allegri aziendalista: “Con la società siamo in linea su tutto. Io faccio l’allenatore, non ho mai avuto il potere e neanche lo voglio avere. La società fa le scelte e sono cose su cui non ho mai messo bocca e soprattutto mai messo il veto. Io sono molto aziendalista e tengo molto alla società per cui lavoro, io collaboro con tutte le persone che vengono messe a disposizione dalla società per me, io ci collaboro perché il fine sono i risultati per la Juventus. MI sembra una cosa abbastanza chiara, anzi grazie per la domanda perché il fatto che avessi messo un veto su Giuntoli non mi piaceva molto. Io non ho il potere, sono cose che riguardano esclusivamente la società”.

Le cose sbagliate nell'annata: “Credo che abbiamo lavorato con grande serietà e dobbiamo farlo per altri 10 giorni. Bisogna ottenere il massimo dalle prossime due partite come nel dna della Juventus. A Empoli abbiamo sbagliato, abbiamo perso una partita che non dovevamo perdere e tutti lo sappiamo e non è responsabilità di nessuno. Ci teneva una porta più grande per entrare in Europa. Venivamo dalla delusione di Siviglia, la classifica e i 10 punti tolti... Non abbiamo avuto la freddezza e la lucidità di capire che vincendo a Empoli blindavamo un posto in Champions sul campo e potevamo lasciare aperta la porta. Guardiamo domani, sarà una partita bella con il Milan. Dobbiamo lasciarci la porta aperta per cercare di entrare in Europa”. E ancora: “Arrivare in Europa ora con dieci punti di ritardo credo sarebbe una cosa straordinaria. Ma il presente è domani, la partita con il Milan. Il risultato finale della stagione passa dalla partita di domani. Sappiamo che è una partita difficile, il Milan ha passato un periodo brutto ma la partita con la Samp gli ha girato a livello di umore. Noi veniamo da due sconfitte brutte, sta a noi avere la forza di ribaltare questo risultato".

Non si sente sfiduciato: “Con la società non è assolutamente cambiato niente, normale che quando mancano i risultati tutti ci facciamo delle domande. Ho parlato con la proprietà quattro giorni fa, l'ingegnere ha voluto farsi sentire vicino come sempre e sono state parole di sostegno, per farci capire che niente è perduto e possiamo andare in Europa. Sono parole che ci possono fare solo bene".

Eccolo, il futuro: “Ho altri due anni di contratto e mi impegnerò fino alla fine per far sì che la Juventus l'anno prossimo torni a competere per il campionato. Questo lo decideremo il 5 giugno perché dovremo pianificare tutta una serie di cose. Con tutte le cose che ci sono state quest'anno ne usciremo fortificati per l'anno prossimo. Dimissioni? Allora, la Juventus al momento è seconda in classifica, posizione migliore dell'anno scorso. In un'annata difficile con tanti infortuni muscolari ma tanti traumatici, da Pogba che non ha mai giocato a Chiesa che rientrava da dieci mesi di infortunio. Giocatori che sono andati e tornati al Mondiale. Questi non sono alibi però al momento la Juventus ha migliorato la stagione dell'anno scorso. Siamo arrivati secondi in classifica, abbiamo raggiunto le semifinali di Europa League e Coppa Italia. Potevamo vincere? Purtroppo ne vince solo una. Guardando il lavoro, e dobbiamo essere bravi, bisogna migliorare la classifica dell'anno scorso".

Capitolo formazione: “I due punti interrogativi domani sono Vlahovic e Alex Sandro che non stanno benissimo e valuterò domattina, gli altri sono tutti a disposizione. A parte Kaio Jorge, De Sciglio e Pogba. Bonucci c'è". Chiesa: “E' un giocatore importante che ha qualità tecniche. Sicuramente ha avuto delle difficoltà quest'anno, il suo percorso rientra nella normalità per me. L'anno prossimo dovrà essere la stagione della consacrazione perché non è più un ragazzino, comincia ad avere 26 anni e tutti lo aspettiamo perché con le sue qualità può fare la differenza. Domani ho un dubbio, potrebbe partire titolare". Cosa chiede domani alla tifoseria: “Mi aspetto lo stesso clima che ci ha accompagnato per tutta la stagione, con i tifosi che sono stati molto vicini alla squadra. Potremo aver perso delle partite ma l'impegnò non è mai mancato, vi assicuro che in questo condizioni non è stato facile giocare. AI ragazzi non ho niente da dire, potevamo vincere di più ma credo che la Juventus abbia un'ottima base per l'anno prossimo".

Massimiliano Allegri

Getty ImagesMassimiliano Allegri, allenamento Juventus maggio 2023. Foto di Daniele Badolato per Getty Images

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