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Inter, i numeri da record: Inzaghi viaggia più forte di Conte

6 NOVEMBRE
CALCIO/SERIE A

I nerazzurri, dopo 11 giornate, hanno quattro punti in più e volano a ritmo dell’anno del Triplete. L’obiettivo è la seconda stella

SPORT TODAY

L'Inter di Simone Inzaghi viaggia veloce, velocissima: i nerazzurri sono primi in classifica con 28 punti dopo 11 giornate, hanno il miglior attacco (27 gol) e la miglior difesa (6 reti subite come la Juventus) e hanno chiuso con la porta inviolata in ben sette occasioni. Un avvio addirittura migliore del 2020-21, quando la squadra all'epoca allenata da Antonio Conte vinse lo scudetto ma a questo punto del campionato aveva quattro punti in meno (24). 

Inzaghi come Mourinho e Mancini

Il tecnico piacentino ha una media di 2,55 punti a partita che proiettata per l'intera stagione significherebbe 97 punti finali: solo la Juve del sopracitato Conte, nel 2013-14, fece meglio (2,68 di media punti per incontro) chiudendo a 102 punti, mentre mantenne la stessa andatura dopo 11 turni l'Inter del Triplete (chiuse a quota 82) e quella di Mancini nella stagione 2006-07 (concluse proprio a 97 punti). 

Inter, da Conte a Inzaghi: le differenze

Rispetto ai nerazzurri scudettati, che fondavano i propri successi sulla LuLa e le sgroppate di Hakimi e Perisic, l'ex Lazio oggi ha più soluzioni: oltre alla ThuLa, con un Lautaro da urlo - miglior inizio di sempre per il Toro - e Marcus Thuram che è già entrato alla perfezione nei meccanismi, Inzaghi può contare sull'apporto delle mezzali Mkhitaryan e Frattesi - ancora a quota zero gol Barella -   degli esterni Dimarco e Dumfries, ma soprattutto su Calhanoglu, sapiente cervello della macchina nerazzurra ed eccellente rifinitore. Dato da non sottovalutare, poi, l'Inter ha un piede e mezzo agli ottavi di Champions League - basta un successo a Salisburgo per conquistare il pass per la fase a eliminazione diretta - mentre nell'anno del tricolore dovette dire addio alla coppa dalle grandi orecchie già ai gironi classificandosi ultima nel Gruppo B completato da Real Madrid, Shakhtar Donetsk e Borussia Moenchengladbach (giocavano con i tedeschi Sommer e Thuram). E se nel 2020-21, a causa della pandemia, gli stadi erano vuoti, ora il Meazza è sempre sold out e i settori ospiti nerazzurri sono spesso al limite della capienza. 

Inter a caccia della seconda stella

Insomma, non manca nulla per rincorrere quella seconda stella sfuggita nel 2021 - i cugini rossoneri scucirono il tricolore dalle maglie nerazzurre -, diventata ormai un'ossessione per il presidente Zhang, per la dirigenza e per Inzaghi stesso, chiamato a vincere uno scudetto dopo aver arricchito la propria bacheca di coppe nazionali e aver mostrato il suo volto più bello in Europa. L'Inter corre veloce e vuole arrivare allo scontro diretto del 26 novembre dell'Allianz Stadium contro la Juventus ancora avanti, magari incrementando il divario di due punti che al momento la divide dai bianconeri di Massimiliano Allegri. I numeri non mentono, ma vietato abbassare la guardia. 

Simone Inzaghi

Getty ImagesSimone Inzaghi

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